Sara Campanella, la studentessa palermitana uccisa dal collega di facoltà Stefano Argentino, lunedì, a Messina, è stata colpita da 5 coltellate alla schiena e al collo, una delle quali, letale, alla giugulare e una le ha perforato il polmone. Questo l’esito dell’autopsia. Nel frattempo vanno avanti le indagini per ricostruire la dinamica. “Ho aiutato mio figlio perchè si voleva uccidere”. Daniela Santoro, madre di Stefano Argentino, in dichiarazioni spontanee ai carabinieri ammette di avere dato una mano al figlio che al telefono non le aveva però confessato di avere ammazzato Sara Campanella.
“Del delitto, al telefono, non mi ha detto nulla”. In quella telefonata alla madre fatta lunedì pomeriggio Argentino le dice “di essere disperato, di avere fallito”. Una conversazione avvenuta quando la 22enne era già morta, Gli inquirenti da subito hanno avuto la certezza che il ragazzo sia stato aiutato. Ed il gip si era spinto ad ipotizzare un ruolo della madre nel tentativo dell’assassino di fare perdere le proprie tracce. Il femminicidio è accaduto alle 17.15 e Stefano è stato preso dai carabinieri dopo le 23. La salma di Sara è stata restituita alla famiglia e portata a Portella di Mare, frazione di Misilmeri (Palermo) in cui la studentessa viveva.
Domenica a partire dalle 10.30, per tutto il giorno e la notte, sarà allestita la camera ardente aperta ai cittadini nella chiesa delle Anime Sante in piazza Comitato. Lunedì alle 10.30, nella chiesa San Giovanni Battista di Misilmeri, sarà celebrato il funerale di Sara presieduto dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Per lunedì il sindaco Rosario Rizzolo ha proclamato il lutto cittadino.
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