Inizia oggi, 22 febbraio, mercoledì delle Ceneri, la Quaresima. È il «tempo forte» che prepara alla Pasqua, culmine dell’Anno liturgico e della vita di ogni cristiano. Nella Quaresima 2023 entrano le ferite del mondo: dalle calamità naturali, come il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria provocando oltre 47mila morti, alle guerre sparse in tutto il globo, a cominciare da quella in Ucraina alle porte dell’Europa. E anche quest’anno la Chiesa italiana, aderendo alla proposta del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, propone venerdì 10 marzo 2023 di celebrare una Messa «per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace in questo Paese». La Quaresima si conclude il Giovedì Santo con la Messa in Coena Domini (in cui si ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e in cui si svolge il rito della lavanda dei piedi) che apre il Triduo Pasquale, memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore del mistero di Salvezza. Quest’anno la Pasqua viene celebrata il 9 aprile. Oggi, alle 19, nella Basilica Cattedrale di Agrigento, l’Arcivescovo, mons. Alessandro Damiano, presiederà la S. Messa con il Rito della benedizione e imposizione delle Ceneri.
E, in occasione dell’inizio della Quaresima, il pastore della chiesa agrigentina ha consegnato ai fedeli il messaggio.
L’invito di mons. Damiano è a non limitarsi a qualche elemosina, a qualche preghiera e a qualche digiuno, per sentirci in pace con noi stessi, “perché quella pace- scrive- sarà soltanto illusoria e, a lungo andare, ci porterà alla deriva. Facciamo in modo, al contrario, che le elemosine, le preghiere e i digiuni — insieme a tutte le altre opere di pietà e di penitenza proprie delle nostre tradizioni locali — scomodino il più possibile le nostre coscienze individuali e la nostra coscienza collettiva e le dispongano a quell’ascolto sincero che prepara quel vero ritorno. In particolare, vi esorto a valorizzare i “Cantieri di Betania”, che sono spazi di incontro concreti e circoscritti e, per questo, più facili da costituire e da frequentare, secondo le indicazioni delle linee-pastorali di quest’anno.” Mons. Damiano continua: “Il metodo della “conversazione spirituale”, proposto dal Santo Padre e rilanciato dalle Chiese italiane per l’animazione dei “cantieri”, è una possibilità che si presta a vari adattamenti, purché si favorisca l’annuncio della Parola, la condivisione delle esperienze di vita e la loro correlazione. Ascoltare Dio ci aiuterà infatti ad ascoltare gli uomini e le donne che ci stanno accanto; ascoltare gli uomini e le donne che ci stanno accanto ci aiuterà ad ascoltare Dio; e l’ascolto congiunto di tutte queste voci — soprattutto di quelle che usano linguaggi “non convenzionali”, come ripetutamente e un po’ provocatoriamente li ho voluti definire — sarà la premessa di tanti ritorni ancora possibili.
Nell’offrirvi le linee-pastorali di quest’anno, vi ho proposto di «ascoltare tutti, anche coloro che non siamo soliti incontrare nei nostri ambienti perché frequentano tanti “mondi” che noi non osiamo esplorare»; e soprattutto di «ascoltare insieme a loro la voce dell’unico “mondo” che insieme formiamo e abitiamo».
All’inizio di questa Quaresima sento il bisogno di rilanciare questo impegno, perché non ci basti tornare al Signore, se il ritorno a Lui non apre la strada a tutti i ritorni di cui siamo responsabili, ma che non siamo più capaci di attendere e, forse, neppure di immaginare.”
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