Il gip del tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, ha concesso gli arresti domiciliari con l’obbligo di braccialetto elettronico nei confronti di Stefano Nobile, favarese di 59 anni, condannato in abbreviato a 16 anni e 8 mesi di reclusione, con l’accusa dell’omicidio del 69enne rivenditore di auto Francesco Simone, ucciso con cinque colpi di pistola la mattina del 7 dicembre del 2023 in contrada “Poggio Muto”. La definizione del procedimento di primo grado, l’attenuazione delle esigenze cautelari del pericolo di reiterazione del reato sono stati i motivi alla base del provvedimento del giudice che ha scarcerato l’imputato. Nobile è accusato di omicidio premeditato, detenzione illegale di armi e ricettazione di una pistola. La svolta dell’inchiesta è arrivata a conclusione dell’attività investigativa dei carabinieri. Le indagini si sono concentrate fin da subito a dinamiche originate da banali e futili motivi, che avrebbero scatenato la furia omicida dell’assassino.
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