Sono dodici le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta sulla faida fra due famiglie di Palma di Montechiaro, che hanno lasciato a terra due cadaveri Enrico Rallo e Salvatore Azzarello, condotta sul campo dai carabinieri della Compagnia di Licata e dal personale della squadra Mobile di Agrigento, e coordinata dalla Procura della Repubblica, che hanno eseguito una ordinanza cautelare nei confronti di 9 soggetti, emessa dal giudice per le indagini preliminari Stefano Zammuto, su richiesta del procuratore capo Luigi Patronaggio e del sostituto procuratore Alessandra Russo. I reati contestati, a vario titolo, sono omicidio, illecita detenzione di armi, ricettazione e favoreggiamento personale.
In carcere sono finiti: Ignazio Rallo, 39 anni; Roberto Onolfo, 28 anni; Angelo Castronovo 63 anni. Ai domiciliari: Pino Azzarello, 39 anni; Carmelo Pace, 58 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Giacomo Alotto 61 anni, Gaetano Gioacchino Burgio, Giuseppe Giganti 43 anni, e Giuseppe Rallo 27 anni. Altre tre persone risultano indagate e non sono state raggiunte da alcuna misura.
I particolari dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa. Presenti il procuratore capo Luigi Patronaggio, il sostituto procuratore Alessandra Russo, il comandate provinciale dei carabinieri di Agrigento, Giovanni Pellegrino, il tenente Carmelo Caccetta, il vice questore Giovanni Minardi, dirigente capo della squadra Mobile di Agrigento, e il vice capo della Mobile Giovanni Franco.
Fatta luce sugli omicidi di Enrico Rallo e quello di Salvatore Azzarello, avvenuti rispettivamente davanti ad una pizzeria nel centro di Palma di Montechiaro e al Villaggio La Loggia, fra Agrigento e Favara, il 9 novembre del 2015, e il 22 agosto del 2017. “Si tratta di due delitti attribuibili a due gruppi familiari contrapposti, strutturati in due organizzazioni criminali distinte, con la disponibilità di armi e munizioni”. Nel corso delle indagini sequestrata una pistola, e durante il blitz della notte scorsa diverse cartucce calibro 7,65.
Rallo è deceduto l’inizio del dicembre del 2015 alla Rianimazione dell’ospedale “Civico” di Palermo dove era ricoverato. Era stato ferito a pistolettate in piazza Aquilino. Sette i colpi esplosi contro con una pistola calibro 6,35. I sicari – secondo la Procura – dovevano vendicare un furto di alcuni mezzi agricoli, subito da un amico, per il quale era sospettato insieme al fratello. Ad ucciderlo sarebbero stati Angelo Castronovo, e Salvatore Azzarello.
Il 22 agosto del 2017, in contrada Burrainiti, tra il Villaggio Mosè e Villaggio La Loggia, lungo la strada che porta alla diga di Naro, venne ritrovato, ancora seduto sul trattore, il cadavere di Salvatore Azzarello. Ad agire due killer, Ignazio Rallo, e Roberto Onolfo – secondo gli investigatori – , che hanno sparato con una pistola calibro 9, e un fucile calibro 12.