I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno fermato il presunto assassino di Sara Campanella, la ventiduenne sgozzata ieri in strada a Messina a due passi dallo stadio, davanti a decine di persone. Si tratta di Stefano Argentino, 27enne, di Noto (Siracusa), anche lui studente nella stessa facoltà della giovane. E’ stato rintracciato, con il supporto dei carabinieri del Comando Provinciale di Siracusa, in un’abitazione del suo paese. Il sospettato è stato preso dai militari dopo una vera e propria “caccia” all’uomo.
Da una prima ricostruzione dei fatti, l’indagato per l’omicidio dell’universitaria avrebbe seguito la giovane studentessa nei pressi del Policlinico, per poi percorrere insieme a lei un breve tratto di strada. Arrivati nei pressi del distributore di benzina, dopo una discussione, l’avrebbe accoltellata per poi allontanarsi velocemente. Dagli accertamenti, il giovane era innamorato della ragazza senza essere corrisposto.
Diversi testimoni hanno assistito all’aggressione e hanno dato l’allarme. Sara è stata subito soccorsa e caricata su un’ambulanza del 118 che l’ha portata all’ospedale Policlinico, ma i medici non hanno potuto fare nulla perché la ragazza aveva perso troppo sangue. Dopo l’ennesimo femminicidio, si è scatenata un’imponente caccia all’uomo: i carabinieri si sono subito messi alla ricerca del colpevole.
Sara Campenalla, originaria di Misilmeri, frequentava il terzo anno della facoltà di Tecniche di laboratorio Biomedico nell’ateneo messinese e quindi faceva anche la tirocinante proprio nell’ospedale dove è stata portata in fin di vita. Il delitto richiama un altro femminicidio avvenuto sempre il 31 marzo ma nel 2020 quando Lorena Quaranta, 27 anni, di Favara, iscritta a Medicina a Messina venne uccisa dal fidanzato, anche lui studente nella stessa facoltà, Antonio De Pace, calabrese di Vibo Valentia. L’assassino strangolò Lorena nella casa che condividevano a Furci Siculo nel Messinese.
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