E’ una delle voci più eleganti e inconfondibili del panorama musicale italiano nonché un personaggio televisivo di primo piano, ma quando parla della Sicilia, le brillano gli occhi. Rosalba Pippa, in arte Arisa, l’artista di tanti brani musicali di successo, confessa che professionalmente deve molto alla Sicilia, a partire da quel suo primo concerto, avvenuto molti anni fa, quand’era ancora una cantante semi-sconosciuta, nella piazza di Campobello di Mazara, davanti ad un pubblico caloroso che le diede l’incoraggiamento giusto per andare avanti. Arisa, dopo quel concerto, è tornata in Sicilia un’infinità di altre volte, in vacanza e per lavoro, quasi sempre esibendosi nelle piazze dei paesi in festa, sostenuta ovunque dal calore del suo pubblico, composto non solo da giovani ma anche da famiglie e bambini.
“Con la Sicilia ho un rapporto particolare – dice l’artista, formatasi alla scuola di Mogol – intanto perché è una terra magnifica che mi fa stare bene. Poi è la terra che mi ha regalato contatti umani straordinari come Giuseppe Anastasi, il mio ex fidanzato autore di alcune mie canzoni di successo e che ancora oggi mi segue artisticamente. Anche il pianista che suona con me, è messinese. C’è molta Sicilia nella mia musica. Loro sono un po’ il cuore pulsante del mio lavoro”.
Rosalba Pippa ripercorre la sua vita, svelando retroscena sulla carriera e sulla vita personale, dal legame molto importante con il suo ex fidanzato, considerato tra i più stimati autori del panorama musicale italiano e ancora oggi suo amico e collaboratore, fino al suo nuovo spregiudicato look. Tornando indietro con la memoria, Arisa si dipinge come una bambina di un paese dell’entroterra del Sud che sognava in grande. Per lei, che è nata a Genova ma di origine è lucana, la Sicilia è sempre stata un po’ la sua seconda casa. Ci torna non solo per lavoro ma anche per rilassarsi godendosi periodi di vacanza. Tutte le volte che sale su un palco, in qualsiasi piazza siciliana, avverte il calore del pubblico e si emoziona perché la gente canta, assieme a lei, il ritornello delle sue canzoni.
“Il successo – dice – è un po’ come sentirsi ripagare dai tanti sacrifici e le delusioni del passato”. Diplomata al liceo pedagogico, l’artista ha svolto diversi mestieri prima di arrivare ad essere famosa; cameriera, cantante di piano bar, baby sitter, parrucchiera, donna delle pulizie ed estetista. “Fino ad una settimana prima di fare Sanremo, facevo l’estetista – ricorda – Mi sono trovata all’improvviso in una nuova dimensione dove le persone mi chiedevano l’autografo. In quel momento mi sentivo un po’ Charlie Chaplin. Non sorridevo tanto, perché mi mancava un dente”.
Era il 2009 quando al Festival di Sanremo, nella categoria “Nuove proposte” si presentò una giovane e timida ragazza dal look Anni’50 e con gli occhiali da nerd. “Sincerità”, il brano scritto da Giuseppe Anastasi, Maurizio Filardo e Giuseppe Mangiaracina, dagli accenni swing presentato in quell’occasione, spiazzò tutti per la sua originalità e per la particolare voce della sua interprete.
Arisa in questi anni ha dimostrato di essere sempre, orgogliosamente, fuori dagli schemi: camaleontica, eclettica, imprevedibile,continuamente pronta a rimettersi in discussione e a scardinare le certezze del pubblico e della critica. Da giovane dall’aspetto impacciato degli esordi, alla più recente immagine di “femme fatale” in chiave sexy punk e bondage chic, ha sempre mietuto un successo dietro l’altro.
“Ma sono rimasta quella di sempre – dice. – Amo andare per i mercati. A Palermo quello della Vucciria è di una straordinaria bellezza. Amo la gente e lo stare insieme. Quando sono a Catania non perdo l’occasione per farmi qualche deliziosa granita con gli amici in qualcuno dei tanti chioschi del centro storico”.
In questi giorni la cantante è nuovamente in Sicilia per alcune date, tra cui quella dell’otto settembre a Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento.
“Adoro venire in Sicilia anche perché, sia all’andata che al ritorno dall’aeroporto, c’è sempre un lungo pezzo di strada da fare in pulmino, così io ho il tempo per osservare il paesaggio e salutare tutti per bene”.
-Palma di Montechiaro è la città del “Gattopardo” e di Tomasi di Lampedusa…
“Ricordo di aver studiato il “Gattopardo” e la letteratura del Nocente al liceo. Riprenderò in mano quel romanzo per una doverosa rilettura. Oltre tutto sono affascinata dai fasti di quell’epoca nobiliare e soprattutto dagli sfarzi di quella cucina aristocratica. A me piace molto la pasta alla norma, è il mio piatto preferito a cui non so mai rinunciare. Apprezzo i nuovi giallisti siciliani e mi sto documentando sulla storia popolare siciliana che mi intriga parecchio!”
-Che cosa vorrebbe che il pubblico si portasse con sé al termine dei suoi concerti?
“Vorrei che chi viene ad ascoltarmi si emozionasse e tornasse a casa più sereno. In fondo le mie canzoni sono tutte incentrate sull’amore”.
Infatti in una sorprendente alternanza fra ballate d’amore malinconiche e sfrenati ritmi dance Anni ’90, acrobazie vocali e fraseggi rap, Arisa in Sicilia presenta per la prima volta dal vivo il nuovo album “Ero Romantica”,un disco in bilico fra romanticismo e urgente bisogno di libertà, carnalità e spiritualità, un dualismo espresso già dalla separazione in due blocchi fra le canzoni più scatenate e elettroniche e quelle più lente e sentimentali; tracce che sono un atto d’amore verso l’umanità nelle sue varie sfaccettature, che celebrano la femminilità e le sue contraddizioni,che parlano di autodeterminazione femminile e di schiavitù volontaria urlando l’esigenza di cambiare punto di vista per non rimanere schiacciati dall’omologazione.
-Il nome dato al suo tour “Ero romantica” in un certo senso presuppone che adesso lei non lo sta più …
“Lo sono ancora – conclude sorridendo Arisa – anche se con il tempo oltre che romantica mi sento molto speranzosa!”.
LORENZO ROSSO