I giudici del Tribunale del Riesame di Palermo hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, disposte dal gip di Agrigento Micaela Raimondo, nei confronti degli agrigentini Samuel Donzì, 23 anni, e di Giuseppe Casà, 28 anni, che erano stati arrestati lo scorso 22 giugno. Accolte le richieste presentate dagli avvocati Annalisa Russello e Fabio Inglima Modica. I due giovani sono stati immediatamente rimessi in libertà.
Il terzo indagato, il 36enne di Raffadali, Gabriele Minio, l’unico che era finito in carcere, ha ottenuto gli arresti domiciliari. In questo caso accolto in parte il ricorso dei difensori dell’indagati, gli avvocati Ninni Giardina e Alba Raguccia.
I tre erano stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, a vario titolo, per le ipotesi di reato di estorsione, violenza privata, danneggiamento, violazione di domicilio e rapina. Secondo l’accusa, lo scorso fine maggio, avrebbero minacciato di morte una coppia di coniugi per costringerla ad abbandonare l’appartamento di Raffadali dove vivevano. Marito e moglie, avrebbero prima denunciato e poi, per timore, avrebbero rimesso la querela.