Il secolare “Circolo Buoni Amici” di Ribera la rinomata “Città delle Arance” compie in questi giorni l’anniversario della fondazione con un convegno molto interessante dal titolo “Un Viaggio attraverso 180 Anni di Cultura e Amicizia” che lo contraddistingue e lo rende uno dei più antichi circoli culturali e sociali ancora in attività in tutta la penisola italiana.
Il prossimo 13 Aprile 2024 dalle ore 17:30 nella Sala Consiliare del Comune di Ribera verranno raccontati gli eventi quotidiani e i principi sociali di quasi due secoli di vita.
Tra i relatori di stimata professionalità e contributo sociale nel paese crispino saranno il Presidente del Circolo Buoni Amici l’ingegnere Ignazio Mascarella, il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo il prof. Massimo Midiri, il prof. Filippo Alongi di fama internazionali e che insegna Radio – Oncologia nell’Università degli Studi di Brescia e Direttore del Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata presso IRCCS ‘Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar’, il Presidente del Consorzio Universitario di Agrigento dott. Nenè Mangiacavallo, il professore ordinario di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali dell’Università degli Studi di Palermo Giorgio Scichilone, il Tenore Coro del Teatro alla Scala di Milano Pippo Veneziano e infine per rallegrare musicalmente l’evento si esibiranno l’Ensemble di fiati del Conservatorio di Musica di Stato “Arturo Toscanini” diretti dal Maestro Nicola Di Grigoli.
Attraverso le parole del Presidente del “Circolo Buoni Amici” l’ingegnere Ignazio Mascarella si evince l’unicità di questa secolare realtà del paese crispino: “Il Circolo Buoni Amici è sempre stato un emblema di cultura e amicizia, un’istituzione che attraversa il tempo con la sua aura di convivialità e conoscenza. Il contesto storico in cui nasce il Circolo Buoni Amici, descritto nei ‘Circoli di Compagnia nella Sicilia borbonica’, è fondamentale per comprendere la sua natura e il suo significato nel tessuto sociale dell’epoca. Le intricanti dinamiche della Sicilia borbonica, dove i circoli di compagnia rappresentavano luoghi di incontro privilegiati per l’elite intellettuale e sociale dell’isola, sorti sul modello dei nobili che tendevano a trasferire la vita di relazione dai palazzi familiari in spazi dove ci si recava abitualmente per conversare, parlare di affari, per leggere giornali, per giocare, per tessere rapporti sociali; una specie di seconda casa. Il socio tipo era un esponente della borghesia cittadina legato alle professioni liberali e il cui nome era preceduto da titoli come “don” o “signor”. I soci, dovevano dare “saggio di buon costume” attraverso la compostezza della persona, il decoro dell’espressione. Doveva inoltre godere di buona condotta morale e politica e mantenersi nella “Casa di Compagnia” con la possibile decenza e moderazione, vestendo con abito decoroso e cappello, evitando accese discussioni e litigi. Attraverso documenti e testimonianze, scopriamo le personalità e motivazioni che hanno guidato i primi passi di questa comunità di amici e intellettuali, tra cui Tommaso Crispi il padre dello statista Francesco Crispi (nato a Ribera)”.
Infine per chi ama la storia siciliana il “Circolo Buoni Amici” sito nella via principale di Ribera a pochi passi dall’edificio comunale è di fondamentale importanza sia dal punto di vista sociologico che antropologico.