Questa è ormai una certezza che nessuno potrà mettere più in discussione, dopo che ieri sera, a conclusione di un lungo e prolungato dibattitto in Consiglio Comunale in cui a prendere la parola sono stati tanti, gli undici proponenti la mozione di sfiducia sono riusciti a guadagnare solo altri due voti, fermandosi così a 13. Una quantità non sufficiente per raggiungere quel 60 per cento più uno dei 24 Consiglieri che compongono la massima assise cittadina. E quindi la mozione di sfiducia non è passata ed Anna Alba rimane sindaca di Favara per tutto il tempo che resta per completare regolarmente la legislatura.
Come avevamo auspicato, dopo le polemiche e qualche episodio davvero negativo dei giorni scorsi, in cui era intervenuta anche l’Associazione Provinciale della Stampa, e non solo, tutto ieri sera si è svolto regolarmente, per nell’assoluta diversità delle opinioni e valutazioni. E quindi noi che avevamo parlato di “Favara nella sfida della democrazia”, con una sfida da accettare e vivere responsabilmente e con maturità, in un momento così sensibile e delicato come una libera discussione sulla sfiducia, dobbiamo riconoscere che sul piano dialettico e relazionale dei lavori di ieri sera, la prova è stata superata positivamente.
Prova ne è stata la dichiarazione finale della Consigliera Marilì Chiapparo del Gruppo misto, prima firmataria della mozione e relatrice in aula delle argomentate motivazioni per cui doveva essere a suo giudizio approvata la mozione, che si è complimentata con la Sindaca Alba per la sua grande capacità a sapersi destreggiare e spostare l’attenzione sugli aspetti a Lei più favorevoli, conquistando il consenso di alcuni Consiglieri dell’opposizione. E la stessa Sindaca Anna Alba durante i lavori non aveva trascurato di volere indicare come prossima Sindaca di Favara a succedere alla sua legislatura la stessa Marilì Chiapparo.
A nessuno sfugge la sottile amara ma intelligente ironia di entrambe queste due donne che sostanzialmente hanno dominato ieri sera, ma non solo, la scena dei lavori del Consiglio Comunale. E che certamente sono le figure che più sono rimaste impresse nell’opinione pubblica.
Naturalmente tutto è possibile e quello a cui sempre bisogna puntare è il bene della collettività. Favara deve trovare in se stessa le forze necessarie per superare la difficilissima situazione in cui si trova, bai-passando tutti i giochetti, le furbizie politiche di bassa lega, accantonando risentimenti, rancori e veleni, con un nuovo impegno per il bene comune.
La democrazia è un valore prezioso e, dal punto di vista democratico, superato positivamente questo momento delicatissimo, bisogna subito pensare a recuperare tutto quello che è possibile, che magari e/o comunque, per vari motivi, non è stato fatto nei tre anni precedenti.