
Angelino Alfano getta la spugna, lascia cioè le poltrone ma non la politica, alla quale si vuole dedicare con maggiore impegno
Di Diego Acquisto
Lo ha annunciato a sorpresa ieri sera ed oggi la notizia è su tutte le testate giornalistiche, con commenti che mettono in risalto che la sua formazione politica (prima NCD e poi Alternativa popolare), non gode buona salute, anzi si troverebbe proprio in fase terminale.
C’è chi parla di decisione dovuta a vari scandali, dal caso Shalabayeva al sospetto business dell’accoglienza, alla politica parolaia ed inconcludente che è sembrata prevalere in Italia, specie per quanto riguarda proprio Agrigento, la sua Cattedrale ed il Colle del centro storico con i gravi problemi collegati, riguardanti la stessa incolumità di circa un migliaio di persone.
E per Agrigento, ciò malgrado l’annuncio ufficiale di un pronto intervento ! quando si trovava accanto all’allora premier Renzi, poco più di un anno fa, nella seconda metà di settembre 2016, davanti al tempio della Concordia per il Patto per la Sicilia. Si annunciava ufficialmente che i “soldi anche per il costone della Cattedrale di Agrigento c’erano,…c’erano 37 milioni di euro più 5 milioni per la progettazione per un totale di 42 milioni di euro”. Anzi proprio lui commentava: “Credo sia un bel risultato – ha aggiunto – che la classe dirigente di Agrigento può rivendicare in un momento in cui abbiamo ancora davanti agli occhi quanto avvenuto nel Centro Italia”.
Si era allora all’antivigilia del Referendum Costituzionale che si sarebbe svolto il 4 dicembre successivo. E sappiamo pure quale è stato poi il risultato, anche quello di Agrigento che ha superato di non poco la media nazionale.
Ma la goccia che forse in Alfano ha fatto traboccare il vaso è stato il risultato deludente delle ultime elezioni regionali, dato che la sua lista non è riuscita ad avere un nemmeno un rappresentante all’Assemblea Regionale, con tutte le conseguenze negative a livello nazionale per le imminenti elezioni politiche.
Ma vuole continuare a combattere, perché lascia ogni tipo di poltrona, assicura però di non lasciare la politica, con il suo impegno ed il suo appoggio, secondo le modalità per cui è in corso un dibattito interno, per decidere la migliore strategia da seguire, in rapporto alla situazione, anche di confronto difficile con gli attuali alleati di sinistra, così come con i precedenti di destra.
Da questa nostra testata giornalistica, quattro anni e mezzo fa, formulando auguri al nuovo Governo ed ad all’agrigentino on. Angelino Alfano, nostro conterraneo, nominato allora vice-presidente e ministro dell’Interno, dicevamo che “lavoro ce n’era davvero tanto ! Ma le capacità ed i talenti che non ti mancano, on. Alfano, se utilizzati con la determinazione, grinta, buona volontà, generosità ed impegno …ti abilitano ad affrontare con successo la difficile sfida che questo nuovo Governo ha davanti ed a fare avvertire forte una spinta innovativa, anzitutto sul piano dell’equità sociale”.
E la cosa che ci stava più a cuore, perché a nostro giudizio la più urgente , era proprio l’ultima. Infatti nel prosieguo, facendo riferimento ai tuoi talenti, parlavamo ancora di una politica “, in grado di dare veramente una svolta di qualità alla situazione sociale disastrosa dell’Italia….per l’insopportabile pressione fiscale e la, conseguente, dilagante disoccupazione, che tocca l’Italia tutta ed affligge ancora di più il sud e la nostra provincia.… mentre contestualmente la cronaca parla continuamente di uso distorto di tanto denaro pubblico, di sperperi e privilegi, della casta e non….. Tutto un accavallarsi di eventi ed un intreccio vergognoso di fatti che alzano il livello dello sdegno sociale e screditano la politica, che sola può apportare i necessari ed urgenti correttivi”.
Credo che questi traguardi a giudizio non solo degli opinionisti, ma delle statistiche non siano stati né raggiunti, né forse seriamente avviati. Perché le statistiche attuali registrano un allargamento della povertà, una clamorosa crescita delle diseguaglianze sociali, una grande fuga dei giovani all’estero, tanta precarietà, molta e troppa disoccupazione.
Da un tipo di precipizio ad un altro, siamo passati. Cioè, se il tuo ingresso – (come tu rivendichi) – al Governo ha voluto evitare al Paese un pericolosissimo precipizio politico di ingovernabilità, non c’è dubbio che però il costo è stato un altro tipo di precipizio, non meno disastroso, a cui adesso bisogna porre rimedio.
In questo particolare momento, comprendendo la tua amarezza umana, e considerata positivamente la tua decisione di non mollare il tuo impegno politico, ti auguriamo sinceramente di potere continuare con fortuna la tua militanza per tirare l’Italia dall’altro tipo i precipizio che non sei riuscito ad evitare occupando in questi ultimi cinque anni le poltrone più prestigiose, come vice premier, Ministro dell’Interno e Ministro degli Affari Esteri.
Non solo tu…ne saremmo tutti davvero contenti. Auguri !
Diego Acquisto
FOTO SANDRO CATANESE