“Agrigento Capitale Italiana della Cultura? Per evitare brutte figure serve una scossa”, ha dichiarato il regista Roberto Andò durante la presentazione del suo nuovo film “L’abbaglio” al cinema Rouge et Noir di Palermo. Le sue parole, diffuse dall’agenzia di stampa ANSA, non hanno risparmiato critiche alla gestione del territorio siciliano.
“Agrigento, la città dei Templi, è uno dei posti più violentati della Sicilia”, ha proseguito Andò. “Servirebbe un piccolo bombardamento simbolico per ricostituire il paesaggio e renderlo visibile, riportandolo a una dignità storica”. Secondo il regista, la Sicilia è stata profondamente segnata da cambiamenti che hanno deturpato la sua identità culturale e paesaggistica.
Andò ha inoltre raccontato un episodio accaduto durante le riprese del suo film “La Stranezza”, ambientato in un contesto storico. “Quando mandai la scenografa a vedere la casa di Pirandello ad Agrigento, trovò uno scempio”, ha riferito. “Gli arredi originali erano stati rimossi e sostituiti con schermi video. Anche il paesaggio circostante era stato stravolto, sacrificato per creare un grande parcheggio. Questo è anti-cultura”.
Il regista ha sottolineato, come riportato dall’ANSA, che per ricreare l’autenticità necessaria alle riprese ha dovuto unire tre luoghi diversi, seguendo le orme del suo maestro Francesco Rosi. “Girare un film diventa spesso un’occasione per misurare quanto sia rimasto della memoria e quanto, invece, sia andato perduto o degradato”, ha concluso. Andò ha lanciato un monito: il titolo di Agrigento Capitale della Cultura 2025 non deve diventare un pretesto per nascondere le ferite profonde del territorio, ma un’opportunità per risanarle e restituire alla Sicilia la sua dignità culturale.
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