All’Esseneto fa festa pure il Città di Sant’Agata: Akragas sempre più in fondo.
Quello che un tempo doveva essere il fortino dell’Akragas è ormai terra di conquista per chiunque. Il Sant’Agata, penultima in classifica, espugna lo stadio agrigentino con un calcio di rigore assegnato nel finale dall’arbitro Gambacurta di Enna, condannando i padroni di casa alla quinta sconfitta consecutiva. I numeri della disfatta parlano chiaro: 16 sconfitte in 24 gare, appena 14 punti, solo 14 reti fatte e 38 subite. Con un calendario proibitivo, l’ultimo posto in classifica e un gioco inconsistente, pensare ai playout sembra un’illusione.
La cronaca della disfatta
L’Akragas parte con maggiore aggressività: all’8′ Prestigiacomo spreca da buona posizione, poi ci prova Guigné al 10′, ma Minguzzi si fa trovare pronto. Il Sant’Agata fatica a rendersi pericoloso, mentre i biancazzurri continuano a premere senza precisione.
Poi, al 32′, il disastro: Lo Faso perde palla a centrocampo, il Sant’Agata riparte con Catalano che scambia con Pussetto e conclude all’angolino, battendo un incolpevole Dregan. La reazione dell’Akragas è sterile, ma al 39′ un episodio arbitrale sembra riaprire il match: rigore concesso per un intervento scomposto su Lo Faso. Mudrinski non sbaglia e fa 1-1.
Nella ripresa, il Sant’Agata va in rete con Pussetto al 4′, ma il gol viene annullato per fuorigioco. L’Akragas risponde con Mudrinski e Christopoulos, ma senza fortuna. L’episodio chiave arriva all’85’, quando Meola, subentrato da pochi minuti a Sinatra, manca di lucidità e, invece di servire Mudrinski libero al centro, sceglie una conclusione troppo angolata sulla sinistra di Minguzzi, vanificando una potenziale occasione decisiva. Un errore pesante, che avrebbe potuto cambiare il destino della gara. Andiamo con ordine alla cronaca. La partita scorre fino al 45′, quando Guigné atterra Faccetti in area: rigore ed espulsione. Dal dischetto lo stesso Faccetti segna il gol vittoria. Il Città di Sant’Agata fa festa. Saltano i nervi: Tuccio si fa espellere, chiudendo nel peggiore dei modi un pomeriggio da incubo. L’Akragas continua a sprofondare, mentre il Sant’Agata scavalca il Licata in zona playout. Il calendario adesso è impietoso e all’Esseneto sono attese le big. Domenica dopo domenica, l’Akragas si sta consegnando alla retrocessione diretta. E la cosa più grave è che ormai non sorprende più nessuno.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
