A 15 anni fu costretta a fare sesso con quattro ragazzi che filmarono il rapport o e lo fecero poi girare tra i coetanei della comitiva. Una violenza da cui non si è mai ripresa. Sprofondata in una depressione senza ritorno, Alice Schembri due anni dopo si è suicidata buttandosi dalla Rupe Atenea di Agrigento. A distanza di sei anni dai fatti, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, a cui il fascicolo è stato trasmesso dai colleghi agrigentini perché viene ipotizzata, oltre alla violenza sessuale di gruppo, la diffusione di materiale pedopornografico, reato di competenza distrettuale, ha notificato a due agrigentini ora 27enni l’avviso di conclusione delle indagini, provvedimento che di norma precede la richiesta di rinvio a giudizio. A 15 anni (era il 2017) fu costretta a subire gli abusi di 4 ragazzi: i video finirono in rete e due anni dopo la giovane si buttò dalla rupe atenea, annunciando il gesto su Facebook. Il provvedimento notificato a due agrigentini, oggi 27enni.
Era il 18 maggio 2017 quando una studentessa agrigentina decise di togliersi la vita lanciandosi nel vuoto alla Rupe Atene. Giorni addietro, secondo la Procura di Palermo, ‘agghiacciante verità: è stata costretta a fare sesso di gruppo e filmare le scene.
Questa mattina, alle 9:30. l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Omceo) di Agrigento, insieme con il sindaco Miccichè, hanno deposto un mazzo di fiori alla Rupe Atenea, nel luogo in cui la ragazza diciassettenne si tolse la vita, lanciando cosi un segnale di solidarietà e contro la violenza, affinché atti del genere non abbiano più a ripetersi Presente alla deposizione del mazzo di fiori, anche una delegazione del liceo scientifico “Leonardo”. La partecipazione all’iniziativa di Omceo Agrigento è aperta a tutta la cittadinanza.
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