Chissà cosa avranno raccontato ai loro genitori una volta a casa gli alunni dell’Esseneto? Difficile interpretare i loro pensieri, soprattutto è difficile che ad accettarlo siano i loro papà e le mamme cresciuti sapendo che il rispetto dell’ambiente è una condizione di vita essenziale.
Rispettare il verde prima di tutto.
Come nel film “Bingo Bongo” quando Adriano Celentano inseguiva per tutta Milano un furgone che trasportava un albero appena sradicato per far posto ad un parcheggio.
Chissà se i bambini hanno mai visto quel film. Chissà se hanno mai sentito parlare di «Vta – visual tree assessment» ad esempio, l’esame che consente di accertare la stabilità della pianta. Prevede una scala di 5 classi di «propensione al cedimento», da «A», trascurabile, a «D», estrema.
La confusione sarà tanta per loro come per tanti agrigentini. La domanda è: gli alberi sono un bene da tutelare o per Agrigento non vale?
La questione viene presentata come un problema di sicurezza. Lo fa il sindaco Firetto che si premura a giustificare l’operato dicendo di non essere un sindaco “malvagio che odia gli alberi” tanto da piantumare altri alberi scelti in modo oculato. Si può essere d’accordo con il primo cittadino, però, la città spogliata in diversi punti dall’oggi al domani è sicuramente un colpo al cuore per chi magari gli alberi li ha visti crescere.
Far luce sulla vicenda, comunque, è quello che vogliono gli agrigentini che vorrebbero sapere se esiste un piano per procedere o si agisce, come sembrerebbe, senza criterio dai viali del cimitero alle ville comunali.
Come giustamente sottolineato dalla presidente di Italianostra si tratta di piante “storiche nel panorama urbano che tutti abbiamo conosciuto e ammirato” e infine che da una semplice ispezione visiva sembravano essere in salute.
Ma può bastare l’intervento del sindaco?
Premesso che la sicurezza dei cittadini deve essere messa al primo posto, in molti, tanti nostri lettori, vorrebbero conoscere quali intenzioni abbia l’Amministrazione con il resto delle piante? Si abbatteranno tutte e si sostituiranno tutte?
Tagliare gli alberi davanti una scuola, centro di educazione, cosi semplicemente non è stato un fatto educativo. Magari una lezione in classe sarebbe stata necessaria per evitare “traumi”.
Infine molti dei nostri lettori chiedono di conoscere con quale metodo di gara sono stati affidati i lavori dei tagli, il costo complessivo e il destino finale della legna.
A chiederlo è stata anche Legambiente. E pensare che proprio i verdi celebrano annunalmente in una scuola cittadina la “Festa dell’Albero”. Parlare di Festa ai bambini adesso appare davverso tosto.
*Il Visual Tree Assessment è una metodologia di indagine, riconosciuta in molti paesi, che viene eseguita per la valutazione delle condizioni strutturali dell’albero