Finalmente alla Fondazione Agrigento 2025 Capitale Italiana della Cultura si è insediato il direttore generale, Roberto Albergoni. Perché – chiediamo subito al manager – c’è voluto così tanto tempo per arrivare alla sua nomina?
“Costituita la Fondazione il 17 febbraio scorso – risponde – è stato necessario avviare tutte le procedure amministrative e finanziarie per consentire al Consiglio di Amministrazione di procedere alla formalizzazione dei contratti. Non è stato rinviato soltanto il contratto del direttore generale ma qualsiasi incarico a titolo oneroso”.
In tutto questo periodo, pur non essendo ancora in carica, lei ha sempre fatto sapere di continuare a lavorare per l’organizzazione di Agrigento Capitale. Ci può anticipare su cosa, lei e il suo staff, avete lavorato in questi mesi, in particolare per l’organizzazione?
“In assenza di una posizione ufficiale che mi consentisse di essere un interlocutore credibile per i terzi, ho continuato, per quanto possibile, a trasformare i progetti di massima presenti nel dossier di candidatura, in progetti esecutivi. Questo lavoro richiede però in molti casi la presenza degli artisti o degli organizzatori in città per fare i sopralluoghi tecnici e per entrare in relazione con la comunità locale. Per fare questo era necessario disporre delle risorse finanziarie e far partire la struttura operativa. Già da questa settimana saranno presenti ad Agrigento i responsabili del Klangforum di Vienna per la scelta dei luoghi sui quali intervenire. Tra ottobre e dicembre la comunità artistica internazionale sarà presente nell’intero territorio della candidatura per affinare i propri progetti. Ho cercato, inoltre, di non sottrarmi al confronto con tutti coloro che hanno proposto idee e progetti da realizzare nel 2025, ma adesso questo processo di ascolto e condivisione deve essere strutturato anche dal punto di vista delle procedure amministrative. Devo precisare che fino ad oggi non è esistito nessuno staff. Tutto il lavoro svolto è stato il frutto dell’impegno del Presidente e dei Consiglieri di Amministrazione della Fondazione, che con il supporto gratuito di singoli professionisti, hanno dedicato tempo e lavoro per l’avvio della Fondazione stessa, andando ben oltre il loro mandato istituzionale. A loro va il mio apprezzamento e ringraziamento”.
A proposito dello staff, da chi, da quali figure professionali, sarà composto? Dove opererà, fisicamente, ossia in quale ufficio o struttura sarà operativo ad Agrigento?
“Sul sito della Fondazione, agrigento2025.org, è stato pubblicato il bando per il reclutamento del personale e lo stesso è stato diffuso anche sul sito del Comune – continua il direttore Albergoni. – Si tratta delle figure amministrative e tecniche necessarie per l’avvio immediato dei lavori. Per quanto riguarda la sede operativa abbiamo già usufruito degli uffici dell’Empedocle Consorzio Universitario che si è immediatamente reso disponibile. Adesso, occorre una sede che contenga non soltanto gli uffici della Fondazione ma che sia il luogo di incontro di operatori, artisti e cittadini per la partecipazione collettiva al progetto 2025. Il Comune sta individuando la sede più idonea a tale funzione, ma posso anticipare che tra i luoghi individuati quello che ritengo più idoneo è Palazzo Tomasi. La stessa riapertura di questo fantastico edificio in pieno centro storico sarebbe già un obiettivo raggiunto da Capitale Italiana”.
Secondo lei siamo in ritardo sulla “tabella di marcia”?
“Sarebbe ipocrita negarlo – risponde. – Ma adesso dobbiamo soltanto accelerare il passo di marcia e avere chiare le direzioni da seguire. Tutto il lavoro svolto dalle istituzioni pubbliche e private da un anno a questa parte è un patrimonio per l’intero progetto. Oggi occorre mettere in rete queste straordinarie iniziative e legarle da un punto di vista concettuale ai contenuti del dossier di candidatura. Sono consapevole dei tempi stretti a disposizione ma anche fiducioso sui frutti che le accelerazioni odierne e il lavoro svolto fin qui potranno generare”.
In questi mesi che precedono l’inizio dell’Anno della Cultura si è assistito alla presentazione attraverso diverse conferenze stampa, di Eventi per il 2025 inseriti nel programma di cui ancora però non si ha contezza. L’impressione è che vi sia uno scollamento tra le varie anime istituzionali per mancanza di una vera e propria figura di coordinamento di tutti gli eventi. A chi toccherà questo compito?
“Questo è il compito della Fondazione – precisa il neo direttore generale Albergoni. – Con il Presidente stiamo lavorando quotidianamente, incontrando tutti gli attori coinvolti, per restituire unità e sinergia alle singole iniziative. L’avvio delle attività di comunicazione da parte della fondazione renderà visibile questo lavoro. Colgo l’occasione per dichiarare che ad oggi non sono stati attivati i canali social della Fondazione. Quelli che esistono e girano impropriamente non hanno alcun rapporto con noi e sarebbe auspicabile che nessuno utilizzasse la Capitale Italiana della Cultura senza esserne legittimato”.
Mancano poco più di due mesi al 2025. Quando verrà ufficializzato il Calendario degli Eventi?
“Stiamo lavorando ad una conferenza stampa per la seconda metà di novembre”.
Può spiegare come funzionerà il sistema finanziario degli eventi in programmazione? A parte gli eventi finanziati da enti pubblici (Mandorlo in fiore, Festa di San Calogero ecc…), per gli altri scelti e che verranno prodotti per la prima volta, quale iter finanziario vi sarà? Verranno finanziati direttamente con il denaro della Fondazione?
“La Fondazione – dichiara il manager di Capitale Cultura 2025 – gestisce il budget per la realizzazione dei progetti approvati dal Ministero proclamando Agrigento Capitale. Per il resto sarà un processo misto tra fondi esterni, fondi della fondazione e sponsorizzazioni pubbliche e private”.
Quale sarà il primo atto del neo direttore generale non appena si insedierà nel suo ufficio agrigentino?
“Ad oggi tanti caffè nei bar dove incontro molte persone. Nella nuova sede, il primo atto sarà aprire tutte le porte e invitare i cittadini a entrare e considerare quel luogo la loro nuova casa”.
Dopo Palermo e Agrigento è vero che la sua Fondazione MeNo si sta occupando anche della candidatura di Gibellina per Capitale dell’Arte Contemporanea 2026?
“Si è vero e riteniamo che sia un ulteriore contributo della Fondazione per la crescita della Sicilia. Sarebbe una grande opportunità in continuità con il 2025 – conclude Roberto Albergoni – e sono certo che tutti coloro che stanno lavorando per il buon esito della candidatura, anche in mia assenza, faranno un ottimo lavoro”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp