TEATRO DELLA POSTA VECCHIA
presenta
GLAM CITY
da Glam City, romanzo di Domenico Trischitta
con Silvio Laviano
Regia di Nicola Alberto Orofino
Sabato 10 Febbraio 2018 ore 21:00 – Domenica 11 ore 18:00
Ingresso € 10
Sul palco Silvio Laviano, attore generoso e toccante come pochi, diretto daNicola Alberto Orofino con l’assistenza alla regia di Gabriella Caltabiano, è il protagonista di questa riduzione teatrale dal romanzo di Domenico Trischitta“Glam City” da cui prende il titolo lo spettacolo.
Gerry Garozzo è un ragazzo diverso della Catania anni ’70 che sogna di
entrare nel mondo dello spettacolo, di fare il trasformista. Ma Catania gli
sta stretta. Per il suo ventunesimo compleanno vola a Londra e lì incrocerà
l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolan. Nella torrida Catania, la sua
glam city, assieme ad altri variopinti amici tenterà una rivoluzione di
costume, fatta di travestitismo e trasgressione. Ma Catania non è Londra e
lui non è Bolan, e il suo progetto discografico fallirà assieme alla sua
disperata voglia di affermazione personale. Gerry ora è costretto a fare i
conti con il suo sogno miseramente infranto. Da Catania a Milano, andata
e ritorno, da promessa della canzone a travestito dei viali milanesi.
Arriviamo agli anni ’90, siamo di nuovo a Catania, che nel frattempo non è
più la glam city degli anni ’70. Cosa è cambiato? Quale città adesso Gerry
Garozzo si troverà di fronte? E cosa ne è stato della sua rivoluzione?
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Glam City è anche (o soprattutto) la storia di una città che ieri come oggi
vive la contraddizione di essere luogo di provincia disperatamente alla
ricerca di un riscatto. Da sempre legata alle tradizioni della sua festa, del
suo teatro, dei suoi quartieri sgarrupati, dei suoi cittadini strafottenti, di
una movida sfrenata e apparentemente spensierata, eternamente in cerca…
in cerca… e forse per questo mai contenta. Una ricerca verso un glam che
riesce raramente a concretizzare risultati, ed è forse per questo che la
piccola city, schiacciata fra il vulcano e il mare rimane eternamente se
stessa. La raccontano, nella sua versione teatrale, due uomini (uno in
palco, l’altro alla regia) che lì sono nati, all’alba degli anni ’80, amanti
infedeli delle migliori (leggi peggiori) tendenze dei propri concittadini, più
volte scappati verso altre glam city , ma sempre tornati carichi di speranze
e frustrazioni, sempre pronti a farsi spezzare per l’ennesima volta il cuore.
Perché la nostra glam city, piccola piccola, ci ha preso l’anima e l’ha
cucinata nelle carnezzerie di Via Plebiscito, l’ha mangiata senza mai
saziarsi, fino a vomitarla. Ma (porca di una miseria!) quanto è bello il
profumo di quelle rosticcerie di anime… E’ questo che ti frega, ed è per
questo che sentiamo l’esigenza (urgenza) di raccontare. Gerry Garozzo,
approfittiamo di te. Con te vogliamo solo urlare l’intimità dei nostri spiriti,
la precarietà delle nostre riflessioni, la vita dentro una glam city piccola
piccola…