Convegno per celebrare la giornata internazionale per l’eliminazione di ogni forma di violenza sulle donne, oggi martedì 21 Novembre a partire dalle ore 10:15 nell’Aula Magna della sede centrale del Liceo Politi in via Acrone. Il Liceo Scientifico e delle Scienze Umane Politi di Agrigento con il convegno, vuole sensibilizzare gli studenti rispetto al tema della difficile libertà delle donne tra violenze e modelli culturali sul tema dell’universo femminile nel mondo islamico, i diritti conquistati e le libertà negate e sul tema della violenza sulle donne, nella consapevolezza che la scuola sia il luogo cruciale per la prevenzione e per il diffondersi di una cultura di pari opportunità, di contrasto alla violenza sulle donne e del rispetto.
L’iniziativa, promossa sinergicamente dal Liceo Scientifico e delle Scienze Umane R. Politi e dal Centro Antiviolenza Antistalking Telefono Aiuto di Agrigento parte dalla necessità di attuare una campagna informativa e di sensibilizzazione che rivesta un ruolo centrale in un processo di cambiamento culturale e sociale, superando gli stereotipi culturali legati al ruolo maschile e femminile riaffermando il rispetto dei valori umani e sociali che stanno alla base della civiltà e dei diritti umani.
Dopo il saluto introduttivo del Dirigente Scolastico Prof.ssa Santa Ferrantelli, della referente delle attività, la Prof.ssa Angela Rancatore e delle autorità presenti, interverranno la fotografa iraniana Shadi Samangani che illustrerà la mostra allestita in Aula Magna dal titolo Lettera alle mie figlie, il Dott. Giorgio Patti, Dirigente responsabile del servizio di Sociologia ASP1 Agrigento, la Dott.ssa Antonella Gallo Carrabba, sociologa del Centro Antiviolenza e l’Avv. Sabina Schifano del Centro Antiviolenza Antistalking Telefono Aiuto che presenteranno una realtà più vicina a noi, quella in cui le donne sono vittima ogni giorno di violenza e discriminazioni tra le mura domestiche, sul posto di lavoro e nella società e l’importanza di “conoscere” per “proteggersi”.
La Convenzione di Istanbul ha riconosciuto come fondamentale il diritto delle donne di vivere libere da qualsiasi forma di violenza. Eppure ancora oggi la questione femminile è lontana dall’essere risolta, le donne sono vittime di violenze, discriminazioni e comportamenti umilianti che ledono la loro dignità. Quella della violenza alle donne è una questione tanto antica, quanto delicata e spinosa: non è un male moderno, ma è così radicato nella tradizione e nella mentalità del passato da poter essere definito a buon diritto storico e culturale al tempo stesso, nonché di discriminazione di genere. La quasi quotidiana cronaca di abusi perpetrati soprattutto sulle donne in pressoché ogni ambito, nonostante le conquiste in materia di diritti e Diritto, sembra ancor oggi smentire conquiste, cambiamenti, rinnovamenti.
L’incontro, moderato dalla Prof.ssa Rancatore, sarà occasione per affrontare con maggior forza un problema che è vivo nella quotidianità di molte donne e che cela diversi volti: quello della guerra, dell’odio razziale, della povertà, ma anche quello di una ‘cultura trasversale’ poco propensa a valorizzare le donne quanto piuttosto a relegarle nel ruolo di vittime.
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