Akragas, Vecchio a Osservatorio Sportivo: «Niente drammi, il campionato è ancora lungo»
Nel corso della trasmissione Osservatorio Sportivo, condotta da Gaetano Ravanà, è intervenuto Domenico Vecchio, responsabile della comunicazione e ufficio stampa dell’Akragas SLP. Un confronto diretto, nel quale Ravanà ha introdotto i temi e posto le domande, mentre Vecchio ha analizzato e commentato il momento dei biancazzurri.
Il punto di partenza non poteva che essere la sconfitta nello scontro diretto di Priolo, che ha portato a cinque i punti di distacco dalla vetta. «Purtroppo era la partita più attesa – ha spiegato Vecchio – lo scontro diretto vero e proprio. È finita con una sconfitta per 2-0 e il Priolo ha allungato, ma non c’è da fare drammi. Come ha sottolineato anche il direttore generale Giancarlo Rosato nel post-gara, il campionato è lungo e c’è ancora tutto un girone di ritorno da giocare».
Nel corso della trasmissione è stato Gaetano Ravanà a porre l’accento sulle aspettative iniziali: «È chiaro che da questa Akragas ci si aspettava qualcosa in più. La squadra è stata costruita in maniera importante, con un organico di primo ordine e sacrifici evidenti da parte della società e del presidente. È normale che ci sia un po’ di delusione».
Alla riflessione del conduttore ha replicato Vecchio: «Quando è stata costruita la squadra l’obiettivo era quello di essere competitivi, ma si conoscevano anche le tante insidie della Promozione. Proprio per questo la società ha voluto fare uno sforzo importante. È un campionato difficile, ogni domenica nasconde trappole e spesso sono gli episodi a decidere le partite».
Analizzando il match di Priolo, Vecchio è entrato nel dettaglio tecnico e mentale: «Ho visto una squadra che in alcuni frangenti è apparsa scarica e che ha sofferto l’intensità dell’avversario. Non credo ci siano mugugni nello spogliatoio e non penso servano rinforzi. Serve piuttosto un approccio diverso alle partite».
Un concetto ribadito con chiarezza: «L’errore più grande che si può commettere è pensare di essere più forti perché si vincono alcune partite. In questa categoria bisogna dimenticare i nomi sulle maglie e calarsi nella mentalità degli avversari. Ogni gara va giocata come una battaglia, con grande intensità e senza leziosismi».
Determinanti, ancora una volta, gli episodi: «Il rigore dopo pochi minuti ha indirizzato la partita – ha aggiunto – da lì in poi è diventato tutto più complicato. Ci si aspettava una reazione più incisiva, ma non siamo riusciti a creare occasioni realmente pericolose».
Meriti riconosciuti anche agli avversari: «Va fatto un plauso al Priolo. Si sono difesi molto bene, sono stati attenti e organizzati. Hanno anche un ottimo portiere, che ha trasmesso sicurezza per tutta la gara».
Spazio anche a un tuffo nel passato, con la presenza di Moro, ex portiere dell’Akragas dei primi anni Novanta, oggi preparatore: «È stato bello ritrovarlo – ha raccontato Vecchio – gli ho ricordato il rigore parato a Catanzaro. Evidentemente era un grande portiere e oggi è anche un preparatore preparato: lo si vede dal rendimento dei suoi portieri».
Lo sguardo si è poi spostato sul futuro e sulla sosta: «Questa pausa arriva nel momento giusto per ricaricare le batterie. Il girone di ritorno è sempre un altro campionato. Ora conosciamo gli avversari, sappiamo come affrontarli e dobbiamo essere pronti ad approfittare dei passi falsi altrui».
Fiducia confermata anche nell’allenatore Seby Catania: «È un tecnico che sa il fatto suo. Ha già vinto in Promozione in situazioni complicate. È serio, lavora tanto ed è una persona positiva. Sono convinto che alla lunga porterà risultati».
Un intervento lucido e senza alibi, quello di Domenico Vecchio a Osservatorio Sportivo, che restituisce l’immagine di un’Akragas chiamata a reagire con mentalità e consapevolezza, sapendo che il campionato è ancora lungo e tutto resta aperto.
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