Akragas, Buon Anno malgrado tutto
di Eugenio Cairone
E’ triste chiudere l’anno con l’ennesima sconfitta di fila. Ma è così che hanno ridotto l’Akragas togliendo ormai persino la voglia di parlarne.
Se chiedi ad un tifoso biancoazzurro cosa si aspetti dal 2018, la risposta è scontata: “La salvezza dell’Akragas e il ritorno all’Esseneto”.
Non ci potrebbe essere desiderio diverso, perché la gente ama l’Akragas.
Purtroppo, però, il giocattolo costruito per far divertire il pubblico, rischia di rompersi del tutto.
Perché qualcuno ha già deciso, lasciando che il gioco diventasse un massacro, mortificante e odioso.
Quando l’Akragas si è giocata la salvezza Silvio Alessi ha scritto un’accorata lettera ai tifosi invitandoli ad essere il dodicesimo uomo in campo contro il Melfi.
“Dobbiamo salvaguardare – scriveva il presidente – tutto quello che la Società ha realizzato”. Tempi che sembrano lontanissimi da quando in casa Akragas si parlava di futuro ambizioso.
Oggi, non riusciamo a comprendere il suicidio messo in atto, con la squadra caduta in disgrazia, destinata a morire in esilio, una Società praticamente svanita nel nulla e con i fantomatici acquirenti provenienti da ogni parte del Pianeta.
E’ cosi Agrigento che ama i propri colori, viene proiettata nel nuovo anno tra il buio assoluto.
Di fronte a tanto sfascio, i tifosi restano dei veri signori mantenendo un comportamento da persone per bene, assolutamente responsabili. Persone che vanno, perciò, elogiate e non guardate a vista.
Quello che salta agli occhi, a proposito di Akragas, è soprattutto la facilità con la quale ci si prende gioco degli agrigentini.
I famosi candidati alla guida societaria, quelli che hanno cambiato volto e nome da un giorno all’altro, avranno capito benissimo che dalle nostre parti prendere per i fondelli la gente non costa niente e poi non ci sarà mai nessuno pronto a reagire pretendendo rispetto.
E non ci sarà nessuno ad alzare la voce in questa direzione.
Avrebbe potuto farlo in questi giorni il sindaco di Agrigento ma l’argomento non lo riguarda probabilmente.
Il risultato di Rende, intanto, è servito ad avvelenare ulteriormente l’atmosfera. Come si fa in queste condizioni ad augurare Buon Anno?
Eugenio Cairone