
di Eugenio Cairone
Un gol, due traverse e alla fine un solo punto, un altro.
Non vincere, sta diventando una vera e propria maledizione per la squadra allenata da Di Napoli il quale, con l’arbitro Maggioni di Lecco protagonista nel finale, è stato allontanato dalla panchina.
Dopo il bel gol di Thiago Cazè non si può permettere agli avversari di pareggiare dopo 40 secondi, una gioia inaspettata forse per gli unici due tifosi ospiti.
E’andata cosi purtroppo con la traversa che trema ancora su tiro prima di Gomez e poi del capitano Marino.
La ripresa è a tutto gas per il Melfi ma i giovani biancoazzurri non sono di meno. Non si può dire, infatti, che l’Akragas non abbia lottato in particolare con Thiago che letteralmente si è immolato evitando a Defendi di tirare in porta.
Sfortunato Coppola da solo davanti a Gragnaniello.
Poi l’alternanza tra attaccanti. Garcia al posto di Cocuzza. Meno male che il Melfi si divora due gol fatti al 68° e al 72°.
Il Melfi sostituisce Gammone con Cittadino un ragazzo del settore giovanile della Roma mentre nell’Akragas Palmiero sostituisce Longo.
Al 78° Zanini per una leggerezza si becca una ammonizione che poteva davvero evitare. La parata di Pane all’81° viene applaudita perchè di fatto mantiene il pareggio fino alla fine.
Sulla partita di oggi, bisogna imprecare soprattutto contro la sfortuna.
Oggi certo che si doveva vincere. Era questa la parola d’ordine.
Ma oggi, però, bisogna accontentarsi perché dopo le due traverse, potevamo anche finire sotto e saremmo impazziti per rabbia. Perché se un punto è pochissimo con una rivale per la salvezza figurarsi una sconfitta in casa.
Diciamo che l’unica delusione è quel pareggio concesso manco il tempo di gioire per la rete di Thiago Cazè.
Ma i fischi, quando colpisci due traverse, fanno male.
Chissà, però, che non servano a smuovere, finalmente, le acque.
Eugenio Cairone