Akragas: Da Gigante…a topolino
Di Eugenio Cairone
Hanno ridotto il Gigante in un topolino.
Un topolino che si diverte…a rosicchiare e ha già rosicchiato persino il cervello di qualcuno che ancora non comprende il grande male che si sta procurando alla città se il Gigante dovesse scomparire davvero.
Il tempo inesorabilmente scorre e nulla si fa per alleviare l’ansia.
La tensione emotiva non si placa e sarebbe blasfemo questa volta, chiedere l’intercessione dell’amato Santo nero.
Con certi uomini neppure i Santi riescono ad averla vinta.
La novità in questo momento, insomma, è che non ci sono novità.
Anzi per la verità ci sarebbe una voce, da prendere ovviamente con le pinze, visto che la questione Akragas si è circondata negli ultimi tempi di indiscrezioni più o meno frutto di fantasie.
Crediamo, infatti, che anche stavolta possa trattarsi di semplici voci di popolo.
Ma vogliamo raccoglierle lo stesso.
Si dice che potrebbe farsi avanti, per salvare capre e cavoli e ridare dignità all’ambiente biancoazzurro, un personaggio che ruota nel mondo del cinema, marito di una nota attrice sicula.
Si aggiunge che le operazioni di salvataggio, come questa che vorrebbe un produttore cinematografico al timone dell’Akragas, sono dirette dal ministro Angelino Alfano.
E qui, forse, bisogna crederci considerato che Alfano già in passato ha dato una mano importante.
Bisogna, quindi, augurarsi che sia cosi soprattutto adesso che la mano serve, eccome, per non finire nel baratro.
Lasciare stare i Santi allora e rivolgere la “preghiera” a colui che il “miracolo” se vuole lo riesce a fare sicuramente, magari probabilmente lo starà facendo.
Ed è quello che la città e i tifosi si attendono dal concittadino Ministro.
Eugenio Cairone