“Il prestito da parte della Regione ai comuni è improprio”. Lo dice a chiare lettere il sindaco di Licata , Pino Galanti, che con una lunga nota interviene in vista di alcune scadenze importanti e chiarisce alcuni aspetti sulla situazione economica di AICA, l’Azienda consortile che gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, che ha tenuto banco in questi ultimi mesi. In poche parole, secondo Galanti, “il prestito di 10 milioni, per far partire il nuovo gestore idrico agrigentino, rischia di essere dannoso per i comuni perché la legge regionale che regola l’emissione prevede la restituzione di 2 milioni di euro l’anno per cinque anni. Ma Aica ha i conti in rosso e questa somma non potrà essere restituita ai comuni per poi essere girata alla Regione”, dunque si rivarrà sui bilanci comunali sotto forma di ulteriori tagli ai trasferimenti. “L’appesantimento del conto economico con un debito di 10 milioni, restituibile in cinque anni- afferma il sindaco di Licata- renderebbe impresentabile la relazione occorrente per mantenere la gestione pubblica del Servizio Idrico ed aprirebbe le porte ai privati, facendo fare un salto nel buio al futuro dell’Azienda che così non rispetterebbe più il principio delle “TRE E”: Efficienza, Efficacia ed Economicità.” Per Pino Galanti sarebbe più opportuno “porre all’ordine del giorno dell’agenda di ATI e di AICA la discussione di come risanare i conti del gestore unico. Il Comune di Licata ed altri Comuni hanno più volte chiesto – conclude Galanti – di mettere all’ordine del giorno la trattazione di tale argomento, proponendo soluzioni operative per il risanamento dell’azienda AICA.”
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