
Azzerato il consiglio di amministrazione dell’Aica. L’assemblea dei sindaci dell’azienda che gestisce il servizio idrico in provincia, nella riunione di ieri pomeriggio, ha azzerato il Cda e nominato un commissario straordinario. La seduta doveva essere dedicata alla nomina di un direttore generale di ruolo al posto del facente funzioni Francesco Fiorino. Invece, la presentazione in apertura delle dimissioni del vice presidente del cda Fiorella Scalia (da tempo c’erano fratture interne all’organo) hanno portato i sindaci presenti a presentare una mozione di sfiducia votata dalla maggioranza. Hanno votato contro i sindaci di Favara, Racalmuto e Santa Elisabetta, non ha votato il sindaco di Sciacca che era in videoconferenza ma non più in collegamento per un problema tecnico durante le operazioni di voto. A sorpresa nella stessa seduta è stato nominato il commissario straordinario nella persona della stessa Scalia, che lascia la vice presidenza per rientrare al vertice dell’organo esecutivo della società consortile.
La nomina del nuovo cda dovrà avvenire entro un mese massimo. Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica, a nome dell’intera Assemblea, ringrazia i componenti del Consiglio di Amministrazione per il lavoro svolto nel corso di questi anni. “Auguriamo buon lavoro – afferma il presidente Provvidenza –all’ingegnere Fiorella Scalia, nominata ieri commissario straordinario, che condurrà l’Azienda in questo lasso di tempo, atteso che il nuovo Cda sarà comunque designato nel brevissimo termine”.
Sullo scioglimento del CDA di Aica interviene il cartello sociale che tuona: “ Basta con i giochi di palazzo sulle spalle di cittadini e lavoratori. La presa d’atto da parte dei sindaci delle dimissioni del CDA di Aica fa saltare il banco a seguito dello scontro sulla nomina del direttore generale. In questo modo si scrive una pagina triste che mortifica le aspettative di tanti cittadini che ancora credono possibile una gestione virtuosa del servizio idrico integrato nella nostra provincia. Un elemento di coerenza si registra nella posizione dei tre sindaci che votando contro si tirano fuori da schermaglie che non giovano certo al futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori. Il CDA viene liquidato ufficialmente per scarsa produttività mentre poi si sceglie il commissario tra gli stessi componenti dell’organismo deposto. Si tratta piuttosto di un classico gioco di palazzo che si fa beffa degli utenti e di chi ha creduto in una scommessa che può ancora essere vinta nonostante gli ostacoli che da alcuni settori politici sono stati creati ad arte sul cammino di chi convintamente ha creduto possibile una gestione pubblica del servizio idrico. In questo scontro, tutt’altro che ideologico, non si tiene conto dei costi di un’operazione che comporterebbe cifre non indifferenti a carico della collettività”. Il cartello sociale invita il commissario “a mantenere e utilizzare i dirigenti e il funzionario interni che hanno consentito di realizzare notevoli economie di scala e di costi, affidandosi a chi conosce bene la materia. Nello stesso tempo auspichiamo – continua la nota- che il prossimo CDA possa essere composto da componenti di alto profilo estranei alle logiche di piccolo cabotaggio. Un CDA che non sia rigorosamente lottizzato e asservito a logiche di potere. In questa direzione invitiamo i sindaci a ispirarsi a comportamenti di grande responsabilità perché nel rispetto delle loro prerogative non compromettano le opportunità che consentono di programmare al meglio una dote di 100 milioni a vantaggio di un servizio sempre più puntuale nei confronti dei cittadini utenti e per creare condizioni di maggiore garanzia per i lavoratori ancora fortemente sotto inquadrati che comunque comunque assicurano il servizio nonostante le notevoli problematiche dello star top . In attesa di segnali incoraggianti soprattutto di parte di quei sindaci che hanno creduto in Aica con l’anticipo delle quote affinché si possa registrare, auspichiamo che si manifesti un sussulto di dignità a beneficio della causa dell’acqua pubblica”.