Con tre vittorie e tre sconfitte nelle prime sei giornate del campionato di Serie B nazionale, per la Fortitudo Agrigento è già tempo di riflessioni. Coach Daniele Quilici, alla guida della squadra, ha espresso un’analisi lucida e profonda della situazione, sottolineando l’equilibrio e l’imprevedibilità di una stagione che si sta rivelando più complicata del previsto: “È un campionato che sta riservando tante sorprese, con un ritmo sostenuto che non permette pause. C’è poco tempo per prepararsi e per rimediare agli errori, perché si gioca praticamente ogni tre giorni.”
Agrigento ha mancato il tris vincente a San Vendemiano, ma nonostante le difficili trasferte, la squadra ha conquistato due vittorie nelle ultime tre giornate. Un risultato che riflette la volontà della società di puntare sulla crescita dei giovani. “Non è l’età a fare la differenza,” continua Quilici, “ci sono diciottenni che non si staccano dal divano e settantenni pieni di energia. Conta più la personalità, la capacità di affrontare le difficoltà e di evolversi.”
La Fortitudo sta infatti lavorando su questo aspetto: la valorizzazione dei giocatori e il cambiamento di ruoli e responsabilità. “A parte Albano e Nicolas, tutti gli altri stanno affrontando un processo di crescita,” spiega l’allenatore, “che non è mai automatico. Servono tempo e lavoro per trovare gli equilibri, perché di partite facili, francamente, non ne vedo.”
Il campionato, infatti, sta rompendo i vecchi schemi, sia in Serie A che in Serie B. “Giocare ogni tre giorni alza il livello della competizione,” continua Quilici, “e non basta avere giocatori esperti. Agrigento ha scelto di sviluppare i talenti e puntare su un progetto a lungo termine, cercando di ottenere risultati senza bruciare i giocatori.”
A chi sostiene che alla Fortitudo manchi un vero playmaker, il coach risponde con serenità: “Non credo che la squadra sia stata costruita per questo. Albano è il nostro costruttore di gioco in certi momenti, mentre gli altri giocatori hanno caratteristiche diverse.”
Guardando al prossimo impegno, l’allenatore si sofferma sulla sfida di domenica contro Imola, una partita cruciale per mantenere vive le ambizioni di alta classifica. “Imola? Potrà tranquillamente entrare nelle prime sei dirette per i play-off. È una squadra che la settimana scorsa ha rischiato di vincere a Faenza, una delle candidate ai piani alti, perdendo solo nei minuti finali. Poi ha inciampato in casa contro Confidenza, dimostrando quanto questo campionato sia pazzo. Hanno esperienza e giocatori di comprovata qualità per la Serie B. Solo il loro centro, Cagi, l’anno scorso giocava in Lega Due, mentre tutti gli altri hanno già diverse stagioni alle spalle. Non mi aspetto una partita facile, anzi. Vengono da due sconfitte, ma quella in casa brucia particolarmente, e quindi verranno qui con voglia di riscatto.”
L’importanza della partita è chiara. “In casa non possiamo permetterci di perdere punti, soprattutto se vogliamo mantenere vive le nostre ambizioni. Sarà una partita bella e importante, considerando anche le settimane proibitive che ci aspettano, sia per il livello degli avversari che per il ritmo delle partite.”
Infine, una riflessione sul pubblico di Agrigento. “Il pubblico del PalaMoncada è competente e appassionato, diverso da quello del calcio. È bello vedere famiglie e bambini sugli spalti. Questo ambiente è ciò che preferisco: un posto dove si può star bene e godersi lo spettacolo insieme ai propri cari.”
La Fortitudo Agrigento è solo all’inizio di un lungo percorso, ma le premesse sono quelle giuste per affrontare al meglio questa stagione di Serie B.
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