“È un vero paradosso quanto sta accadendo ad Agrigento perché il tavolo della consulta sul turismo doveva essere un momento fondamentale per ragionare su come impiegare le risorse raccolte attraverso la tassa di soggiorno per promuovere la città dei templi e, di conseguenza, il prodotto turistico che Agrigento deve offrire. Ma, come apparso sulla stampa negli ultimi giorni, in questi mesi non è stato fatto niente e l’alibi accampato dai nostri amministratori è stato sempre il Covid. Ed invece la Consulta è andata a rilento e negli ultimi 6 mesi è stata riunita appena due volte.
Di stucco ci hanno lasciato le dichiarazioni contenute in una nota diffusa dal Sindaco dove leggiamo, nell’annunciare il piano di spese, che, secondo quanto promesso dal sindaco Franco Miccichè, avranno una grande ricaduta sul territorio nel rispetto del regolamento e delle finalità per cui è stata introdotta l’imposta. Nella seduta del 22 luglio pensavamo di discutere di iniziative e attività da concordare per utilizzare i proventi dell’imposta di soggiorno, ma ci siamo accorti, nostro malgrado, che tutto era già stato stabilito nelle stanze al secondo piano del Comune e che solo pro forma è stata informata la consulta sul turismo”. A fare questa amara riflessione sono i rappresentanti delle associazioni Abba, Assoturismo, Assotel, Confesercenti, Conflavoro, Tante case, tante idee. “Noi come gruppo abbiamo fatto notare al Tavolo del Turismo- continuano le associazioni- che spendere somme spropositate per spettacoli ad agosto non avrebbe dato nessun ritorno in termini di promozione turistica ma “inspiegabilmente” nulla è stato preso in considerazione. Gli spettacoli finanziati ci sembrano, come al solito, una attrazione per pochi agrigentini che sta servendo a dare un cartellone di eventi al Comune, spendendo dei soldi che invece dovrebbero servire a ben altra cosa. Per questo, siamo sempre più convinti che la nostra scelta di non far pagare l’imposta di soggiorno ai turisti sia la strada giusta, visto che poi non viene spesi per migliorare offerte e servizi. Il tavolo così fallisce perché manca il coordinamento dell’amministrazione, in primis dell’Assessore del Turismo, imprenditore del settore come noi, a cui si chiede di fare la sintesi tra le varie istanze che provengono dal mondo degli operatori del turismo e trovare le soluzioni tecniche ed amministrative per dare il via ai progetti.
Ci aspettiamo che il compito dell’amministrazione sia quello di rendere la consulta veramente rappresentativa delle varie categorie e soprattutto lavorare con gli operatori di questo settore in maniera costruttiva e competente per sviluppare la vocazione turistica della nostra città e senza conflitti d’interesse. Altrimenti per quanto ci riguarda la consulta non ha più motivo di esistere”.
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