Una Festa del Mandorlo in fiore, ma anche un Festival della cultura.
Di Domenico Vecchio
Ente Parco al lavoro per programmare una “Festa del Mandorlo in fiore” di qualità. Il periodo sarà più o meno lo stesso della passata edizione, e cioè a cavallo tra febbraio e marzo. Scompare però la parola “Sagra” che sarà sostituita con un più accattivante “festa”. Una manifestazione che punta a mettere insieme sia il Festival del Folklore che le manifestazioni collaterali con eventi culturali che possano essere di richiamo per i visitatori. Ma la vera novità è che ad occuparsi di organizzare il tutto, mettere insieme il programma e soprattutto finanziare l’evento, non sarà più il Municipio di Agrigento come negli anni passati ma l’Ente Parco. “Per noi – dice Giuseppe Parello direttore dell’Ente – è naturale organizzare questo tipo di evento, d’altra parte siamo abituati a programmare ed a confezionare eventi di qualità.
Quello che conta è che si faccia una festa di forte impatto culturale ma con costi contenuti”. L’idea di passare la “patata” a volte anche fin troppo bollente all’Ente Parco è venuta al Sindaco di Agrigento Lillo Firetto, dopo che ha appreso che la Regione ha tagliato i fondi delle cosiddette misure compensative dello “sbigliettamento” della Valle dei Templi che una volta andavano al Municipio e che invece adesso rimarranno nelle casse regionali. Dall’incasso degli ingressi all’area archeologica il Municipio percepiva infatti il 30% del totale. Soldi che come da statuto dovevano essere reinvestiti per migliorare i servizi intorno alla Valle dei Templi, ma che le ultime amministrazioni utilizzavano invece per coprire le spese culturali, come presentazioni di libri, attività di spettacolo e perfino la Sagra del Mandorlo in fiore. Una forzatura che non ci sarà più. Firetto con formale lettera ha demandato ogni onere organizzativo all’Ente Parco, al fine di mettere insieme una manifestazione nel segno della continuità.
Una Festa del Mandorlo in fiore, ma anche un Festival della cultura. “La nostra idea – dice Parello, che coincide con quella dell’Amministrazione – è di puntare a contenuti di un certo livello, e così non può che essere dato che il Parco è un contenitore culturale di alto spessore”. Il Parco archeologico della Valle dei Templi sta perfezionando il programma per l’edizione 2017 della nuova “Festa del Mandorlo in fiore”, con idee chiare che puntano soprattutto a far fare quel salto di qualità necessario a trasformare la “Sagra” in “Festa del Mandorlo” riconosciuta come patrimonio regionale e non solo evento locale o riservato a pochi. Ma la grande scommessa sarà quella al tempo stesso di elevare il contenuto della Kermesse e di contenere le spese, evitando gli sprechi come inutili e costosi concerti di piazza. Rispetto agli eventi collaterali pare sia confermato un “Villaggio della Sagra” mentre si dovrebbe spingere maggiormente sugli aspetti enogastronomici, con più spazio anche per il folk.
“La Sagra passata – secondo il il Municipio – è costata 330mila euro, ma in termini di ritorno aveva prodotto almeno 2 milioni di euro di introiti diretti e almeno altri 4.313.000 euro di indotto complessivo, oltre alle 3.919 persone che hanno dormito ad Agrigento il sabato conclusivo dell’iniziativa. Nella passata edizione si era “spalmato” la manifestazione su 4 week end, cosa che era piaciuta tanto al Sindaco Firetto, così come era piaciuta la creazione di un “PalaMandorlo, che, secondo gli organizzatori, era servito ad evitare che venissero annullati gli spettacoli in caso di pioggia. L’Amministrazione aveva voluto una “Sagra” in centro città, oggi con l’organizzazione in mano all’Ente Parco, è facile immaginare che la kermesse torni alle origini, cioè dove è nata, tra le campagne dell’area archeologica, ai piedi dei templi, in mezzo ai mandorli in fiore e là dove arrivano i turisti”. Domenico Vecchio