Sempre più attenzione alla valorizzazione della Valle dei Templi di Agrigento. Tra scavi e recenti scoperte, si sono portati alla luce dei tesori millenari e delle strutture che man mano emergono, come il Teatro dell’ antica Akragas, sepolto da secoli. Rinvenimenti che lasciano sorpresi studiosi, archeologi e turisti. Un interesse per la Valle ancora più grande, sotto la lente di ingrandimento dell’Ente Parco diretto da Giuseppe Parello e dell’amministrazione targata Firetto.
“Uno dei grandi desideri sarebbe quello adesso di rivedere risorgere il Tempio di Zeus, ricostituirne i volumi e le proporzioni, almeno in una parte significativa delle sue architetture, lasciarne intuire la magnificenza andata perduta nei secoli”. E’ quanto dichiara proprio il primo cittadino della città di Agrigento Lillo Firetto che durante la visita alla Valle dei Templi del neo assessore regionale ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi, ha potuto condividere con lui la volontà di poter restituire ai visitatori la tridimensionalità di uno dei templi più maestosi dell’antichità. Il Sindaco ha voluto portare all’attenzione di Sgarbi la possibilità dunque di fare qualcosa per questo Tempio come c’è l’intenzione di far risorgere il Tempio G di Selinunte.
“L’iniziativa– spiega Firetto- dovrà tramutarsi in un’idea progettuale da portare all’attenzione dell’assessore, che possa realizzare una fusione tra quel che raccontano oggi i reperti archeologici e una grande opera contemporanea: la materializzazione di un’opera del passato attraverso una magia di forme capace di riportarci indietro di circa duemilacinquecento anni in equilibrio perfetto tra passato, presente e futuro. Un modo per accompagnare i visitatori in un’avventura straordinaria, alla ricerca dell’anima audace di chi ne concepì nella mente le forme, di chi la progettò, di chi ne seguì l’esecuzione dei lavori. Un’opera che superi gli ineluttabili effetti dello scorrere del tempo e che sia in grado, nell’anno delle celebrazioni dei 2600 anni dalla fondazione di Akràgas, di rinnovare quell’impresa, rivivificarla, renderla immortale”.
Il tutto però, al momento è solo ipotesi con diverse perplessità, come tiene a sottolineare il Sindaco. “Il problema non sono i soldi- continua- poichè si opererebbe con Fondi dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, ma occorre valutare anche le dimensioni. Certo, non si pensa ad una ricostruzione totale attraverso i ruderi anche perchè questo sarebbe quasi impossibile“. Inizialmente Firetto ha pensato che Sgarbi volesse vedere rinascere anche una sola parte di Tempio, un angolo, che desse l’idea della sua magnificenza. Invece, la sua idea prende spunto da quella messa in piedi dallo scultore italiano Edoardo Tresoldi, che ha raggiunto notorietá internazionale grazie alla sua opera di ricostruzione della Basilica paleocristiana di Siponto in rete metallica. Dunque cercare di ricostruire il tempio allo stesso modo, in maniera artistica.
Una originale soluzione non da farsi nel posto dove insistono le rovine ma magari in un posto diverso viste le dimensioni del Tempio, secondo il sindaco di Agrigento, e poi comunque tutta da definire. “Guardiamo con molto interesse a ciò ma con una serie di riflessioni, ma ancora c’è molto da lavorarci sù – conclude Firetto. Intanto, ci godiamo le rovine del Tempio che hanno sempre il loro fascino.
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