L’Agrigento-Palermo tra le dieci linee ferroviarie peggiori d’Italia. Un viaggio interminabile di quelli che rendono, ogni giorno, la vita difficile a tanti pendolari costretti a spostarsi tra le due province siciliane. Una “tortura” condivisa con circa tre milioni di persone che le utilizzano per spostarsi per lavoro o per studio la Roma-Lido, la Circumvesuviana, la Reggio Calabria-Taranto, la Verona-Rovigo, la Brescia-Casalmaggiore-Parma, la Settimo Torinese-Pont Canavese, la Campobasso-Roma, la Genova-Savona-Ventimiglia, la Bari-Corato-Barletta. A stilare la top ten dei viaggi da incubo è Legambiente nel dossier Pendolaria 2017.
Con l’entrata in vigore dell’orario ferroviario invernale aumenta, ancora una volta, l’offerta di treni ad alta velocità ma sono poche le novità sul resto della rete: 7 anni fa, prima dei tagli, circolava il 6,5% di treni regionali in più e il 20% di treni Intercity. Il nuovo orario invernale fotografa al contrario un boom di collegamenti veloci, come per esempio le 50 corse al giorno di Frecciarossa e le 25 di Italo da Roma a Milano, per un aumento dell’offerta del 78,5% dei treni in circolazione in 7 anni, con un treno ogni 10 minuti negli orari di punta.
Una beffa, considerato che molti agrigentini sono costretti a viaggiare in treno, perchè la strada SS 189 che collega Agrigento a Palermo è un cantiere spezzettato da dozzine di semafori. Una beffa, considerato che in Italia i viaggiatori che beneficiano dei servizi ad alta velocità sono 170.000 contro i tre milioni circa di pendolari che si spostano ogni giorno sulle linee ordinarie dove la situazione non vede miglioramenti. Rispetto al 2009 le risorse a disposizione per il servizio ferroviario regionale sono diminuite del 29,5%.
Nella classifica delle dieci tratte peggiori, l’ Agrigento-Palermo si piazza al sesto posto: il tempo di percorrenza è di poco più di 2 ore, la velocità media di 67 km/h, e sono 12 le coppie di treni che quotidianamente percorrono la linea lunga 137 km ed elettrificata dagli anni ’90. Malgrado la domanda di spostamento tra le due città sia molto rilevante, solo una percentuale bassa si sposta in treno. E la ragione sta nel fatto che i treni sono pochi e risultano molto spesso in ritardo. Il comitato pendolari Palermo-Agrigento ha denunciato il disagio, treni sporchi e sovraffollati.
Si tratta di una classifica realizzata mettendo insieme le proteste degli utenti per ritardi e tagli e situazioni oggettive come la tipologia dei treni sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni. Peggio di Agrigento la linea Settimo Torinese-Pont Canavese: 40 km gestiti da GTT, ottavo posto della classifica per la Campobasso-Roma, nono posto Genova-Savona-Ventimiglia, ultimo posto per la Bari-Corato-Barletta: linea ferroviaria di 70 km che attraversa un bacino di utenza di circa 700.000 abitanti e che era fino a due anni fa un esempio di successo nel trasporto ferroviario pendolare. La linea è diventata purtroppo famosa il 12 luglio 2016 quando uno scontro frontale tra due treni, avvenuto nel tratto a binario unico tra Andria e Corato, ha causato la morte di 23 persone e oltre 50 feriti.
“Manca una strategia di potenziamento complessivo, al di fuori dell’Alta Velocità – commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – che permetta di migliorare l’offerta a partire dalle grandi città e dalle situazioni più difficili sulle linee secondarie, in particolare del Sud. Chiediamo al governo Gentiloni di individuare subito risorse nella legge di Stabilità in corso di approvazione per rilanciare la cura del ferro che serve al Paese nelle città”.
Serve poi “intervenire con urgenza nelle situazioni più gravi e insopportabili, come quella che vivono ogni giorno centinaia di migliaia di pendolari, in particolare a Roma e a Napoli, dove il numero dei passeggeri su treno è diminuito del 30% in questi anni”.