In attesa della Supercoppa e dell’inizio del campionato, Agrigento scalda i motori. La preseason della formazione del presidente Gabriele Moncada, comincia mercoledì 1 settembre al PalaMoncada contro i parigrado Ragusa. L’asticella si alza, il 4 settembre si gioca a Trapani ed il 7 a Capo d’Orlando, entrambe le formazioni militano in A2. I giorni della preparazione serviranno a coach Catalani anche per innescare quella che tecnicamente viene chiamata chimica, vale a dire la capacità dei giocatori di mescolarsi tra di loro per trasformarsi in una squadra. Ma la chimica dovrà essere innescata anche con tifosi e ambiente, un pò per smaltire le scorie del mancato ritorno in A2 e la finale persa dopo 5 sfide contro i toscani del San Giobbe Chiusi. Ma anche per digerire il secondo anno di B, che dopo meravigliose imprese in A2, non sarà facile per l’ambiente. Il ritorno in A2 sembra un po’ più complicato al momento, certamente per il calendario che quest’anno prevedevi trasferte al sud Italia, tra Puglia Calabria e Campania (paradossalmente più complicate da raggiungere rispetto al nord), un pò perchè il roster è ancora da decifrare. Agrigento sarà guidata ancora da capitan Albano Chiarastella e dal playmaker Alessandro Grande, leadership vera, quella che ti toglie le castagne dal fuoco quando le cose diventano difficili. Considerate le partenze di Veronesi, approdato in A2 con Latina, Saccaggi passato a Rimini e Rotondo a Ragusa, Agrigento è impostata in modo tale da giocare spesso senza un lungo vero, con l’ala piccola Cosimo Costi e i nuovi innesti, la guardia Santiago Bruno e la guardia che può giocare anche da play Nicolas Morici a completare il quintetto. Questi tre dovrebbero contendersi il posto con l’altro nuovo arrivo, ala pivot Andrea Lo Biondo, un buon modo per togliere punti di riferimento alla difesa avversaria e di dare un po’ di respiro anche a Chiarastella e Grande che saranno sempre due osservati speciali dai rivali.
Gran lavoro quindi per lo staff di Michele Catalani, al secondo anno ad Agrigento che quest’anno nel suo staff, insieme a Giuseppe Marchica potrà contare su l’apporto di un altro toscano, Giacomo Cardelli, già ribattezzato dall’ambiente “Giacomone”, tanto per non far sentire la mancanza di “Peppone” Ferlisi (lui si è tornato in A2), nel frattempo approdato a Cento.
Domenico Vecchio