Blitz dell’INL ad Agrigento: scoperti lavoratori in nero e gravi carenze di sicurezza in aziende agricole, panifici e negozi. Elevate sanzioni e sospensioni.
Negli ultimi giorni, Agrigento è stata teatro di un’importante operazione di controllo condotta dagli ispettori del Contingente INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro). Le verifiche hanno interessato settori chiave dell’economia locale, tra cui agricoltura, commercio, panificazione e servizi alla persona.
L’obiettivo? Assicurarsi che le normative in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori siano rispettate. Tuttavia, i risultati delle ispezioni hanno messo in luce un quadro allarmante: numerose violazioni, lavoratori in nero e carenze strutturali nella protezione dei dipendenti.
Aziende agricole nel mirino: mancanza di formazione e sicurezza
Nel settore agricolo, le ispezioni hanno portato alla luce grave irregolarità. In una delle aziende controllate, tutti e tre i lavoratori presenti risultavano privi di sorveglianza sanitaria e formazione sui rischi legati all’attività lavorativa. Inoltre, è stata riscontrata la presenza di un impianto di videosorveglianza installato senza autorizzazione, una violazione che ha portato a sanzioni superiori ai 4.000 euro.
Un altro caso ha riguardato un’impresa dove un lavoratore su quattro era impiegato in nero. Anche qui, le carenze nella sorveglianza sanitaria e nella formazione dei dipendenti hanno comportato sanzioni per oltre 5.000 euro.
Esercizi commerciali e panifici: sospensioni e multe salate
Non solo il comparto agricolo, ma anche il commercio e la ristorazione sono risultati pesantemente coinvolti in irregolarità.
Nel primo esercizio commerciale ispezionato, gli ispettori hanno accertato l’assenza del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), fondamentale per la sicurezza sul lavoro. Su cinque dipendenti, quattro non avevano ricevuto adeguata formazione sui rischi, mentre due erano privi di sorveglianza sanitaria. Il titolare ha subito la sospensione dell’attività e una multa complessiva superiore agli 8.000 euro.
Una situazione analoga è stata riscontrata in una rosticceria, dove il DVR era incompleto e non firmato dai responsabili della sicurezza e dal medico competente. Anche in questo caso, sono state elevate ammende di circa 2.500 euro.
Nei panifici, il problema più grave è risultato essere il lavoro nero. In uno di essi, un dipendente su tre lavorava senza contratto. L’assenza di misure di sicurezza ha portato alla chiusura temporanea dell’attività ea multe per quasi 6.000 euro. Nel secondo panificio controllato, è stato scoperto un lavoratore in nero su quattro, con conseguente sospensione dell’attività e sanzioni di 2.500 euro.
Parrucchieri e sicurezza: mancanze gravi e chiusura dell’attività
Anche il settore dei servizi alla persona non è esente da irregolarità. In un salone di parrucchieri, tre dipendenti ricevuti su quattro lavoravano senza aver formazione sui rischi professionali, e il DVR era completamente assente. Inoltre, mancava la costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione, obbligatorio per legge.
Le conseguenze sono state immediate: sospensione dell’attività e sanzioni per oltre 8.000 euro.
Un problema strutturale: sicurezza e lavoro nero ancora emergenze aperte
Questa operazione di controllo ha messo in evidenza problemi cronici che affliggono il tessuto imprenditoriale agrigentino. Il lavoro nero continua ad essere una piaga diffusa, mentre la sicurezza nei luoghi di lavoro viene spesso trascurata, con conseguenze che possono rivelarsi drammatiche in caso di incidenti.
La mancanza di formazione e sorveglianza sanitaria non è solo un’infrazione burocratica, ma un rischio concreto per la salute dei lavoratori. Gli esperti sottolineano la necessità di investire nella cultura della sicurezza, formazione obbligatoria e controlli più frequenti.
Sanzioni e prevenzione: servono misure più incisive?
Se da un lato le molteplici rappresentano un deterrente per gli imprenditori poco attenti alle normative, dall’altro la prevenzione dovrebbe essere il vero obiettivo.
Gli esperti suggeriscono incentivi per le aziende che rispettano le normative e programmi di formazione obbligatori per tutti i lavoratori, così da ridurre il rischio di sanzioni e aumentare la consapevolezza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Conclusioni: quale futuro per il lavoro ad Agrigento?
L’operazione dell’INL dimostra che il lavoro irregolare e la scarsa sicurezza sul lavoro restano problemi urgenti ad Agrigento. Se non si interviene con strategie a lungo termine, il rischio è che tali situazioni continuino a ripetersi, con gravi danni per l’economia locale e la qualità della vita dei lavoratori.
Le istituzioni devono rafforzare i controlli, ma anche promuovere una maggiore sensibilizzazione sul tema della sicurezza e del rispetto delle regole. Solo così si potrà garantire un futuro più equo e sicuro per il mondo del lavoro agrigentino.
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