
Il Sinaco firetto sul solco delle amministrazioni precendenti. In vendita immobili per fare cassa. I prezzi, scrive il GDS, vanno da un minimo di 51,65 euro ad un massimo di 25.822,85 euro. Ma ci sono anche affari da 1.936,71, da 968,36 euro e 697,22. Sono 49 i lotti di beni immobili, di proprietà del Comune di Agrigento, che sono stati posti in vendita.
I particolari nel bando per la vendita dei beni comunali
Il bando per la trattativa privata ad evidenza pubblica – vi si può procedere perché il valore di ogni lotto posto in vendita è al di sotto dei 50 mila euro – è stato già diramato da palazzo dei Giganti. Si tratta dell’elenco dei beni che, per la maggior parte, sono dei ruderi. Quasi tutti sono situati nel centro storico, ma ce ne sono anche in periferia. Il valore catastale è stato determinato dalla commissione di valutazione dei beni comunali.
Anche le precedenti amministrazioni misero in vendita immobili comunali – cercando di fare cassa. Nella realtà però in una città triste e priva di attrarre facoltosi imprenditori, sbarazzarsi di questi immobili non è affatto semplice. Molto spesso infatti rimane una voce di bilancio di entrare preseunte, ma nella realtà gli immbili non venco svenduti.
Ecco dove si trovano gli immbili:
24 – si trovano nella salita di Santa Croce, nel quartiere del Rabato. Si tratta, per come viene specificato dal GDS, di ruderi. I prezzi in questo caso vanno, appunto, da 51,65 euro ad un massimo di 2.453,17 euro. Sono le cadenti case degli sfollati della frana del 1969. Gente che lasciò le case al Comune in cambio di una nuova abitazione nel quartiere di Villaseta. In via Santa Croce ci sono poi delle unità immobiliari in stato di abbandono. Esattamente come in via Garibaldi, in cortile Zicari, in via Zuppardo. Ed ancora in via Diaz, in via 25 Aprile, in via Cobaitari e cortile Navarra, in via Belvedere e in cortile Bubella. Altri immobili, sempre in stato di abbandono, si trovano in cortile – angolo via Barone: e questo ha il prezzo più alto, ossia 25.822,85 euro; in via Delle Mura e via Sant’Onofrio: 17.559,53 euro; in via Diana: 13.014,71 euro. E poi c’è – per 31 mila euro – l’area destinata a parcheggio pubblico.