Il Gip del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto, in accoglimento della richiesta della procura della Repubblica, ha disposto il giudizio immediato per i cinque pescatori (4 egiziani e un libico), arrestati dalla Guardia di finanza e dalla squadra Mobile, l’estate scorsa, dopo un inseguimento via mare. Poco prima avevano trasbordato 81 migranti su un barchino, trainato dal loro motopesca.
Si tratta di Ibrahim Moustafa Said, 35 anni, Abbas Sabri Abdalla, 28 anni, Ali Abdou, 31 anni, Mohammed Said Walid, 23 anni, tutti egiziani, e del libico Hassen Maakloufi, 31 anni, ritenuti responsabili di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I cinque indagati (difesi dagli avvocati Salvatore Bruccoleri e Roberto Majorini), attualmente si trovano detenuti nelle carceri di Agrigento, Trapani e Caltagirone.
Dopo l’approdo a Lampedusa, e il trasferimento ad Agrigento, tre extracomunitari hanno deciso di collaborare, ma via via altri loro compagni di quel viaggio hanno denunciato gli scafisti. Quattro dei sei migranti, nei giorni successivi, si sono presentati dinnanzi al Gip del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, e al pubblico ministero Cecilia Baravelli, titolare del fascicolo, procedendo all’incidente probatorio, con i racconti necessari per incastrare ed incriminare i cinque trafficanti. I racconti sono stati “cristallizzati”, e saranno prodotti al processo.
Antonino Ravanà
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