Il Movimentoblu rivolge un “plauso per l’intervento all’autorità giudiziaria di Agrigento, all’Arma dei carabinieri, alla guardia di finanza e alla Direzione investigativa antimafia che intervengono su Girgenti Acque”. “Le indagini – ricorda il movimento – sono volte ad accertare alcune ipotesi di reato quali l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la Pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale. L’operazione è il sintomo di un fenomeno più ampio. Le degenerazioni nel settore idrico sono diffuse in tutta Italia, c’è bisogno di una scelta politica e strutturale, che sottragga l’acqua a ogni speculazione. Gli italiani col referendum di dieci anni fa hanno chiesto una gestione pubblica dell’acqua quale primo passo per garantire un maggior controllo delle Istituzioni sulla gestione di una risorsa vitale”. “Le numerose inchieste giudiziarie – commenta il portavoce nazionale di Movimentoblu Maurizio Montalto – dimostrano un grado di vulnerabilità delle corporation dell’idrico e la necessità di una riforma che le assoggetti agli stessi controlli, criteri di trasparenza e responsabilità delle gestioni pubbliche. La gestione pubblica è più faticosa, ma per questo anche meno fragile. I processi di aggregazione delle gestioni idriche e la privatizzazione delle funzioni pubbliche rendono estremamente difficile il controllo della popolazione eppure le inchiesta in corso dimostrano che i cittadini che denunciano sono le prime sentinelle”.
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