Ad Agrigento, il sindaco Lillo Firetto, ha disposto il divieto di movimento, da e per l’azienda, di tutti i bovini, bufalini, ovini e caprini e specie sensibili presenti» riguardanti un allevamento dove, dopo i controlli del servizio Veterinario, è stato trovato un focolaio di brucellosi.
Un focolaio di brucellosi è stato scoperto – dopo i controlli del servizio Veterinario – in un allevamento di Agrigento. Come riportato dal GDS, è scattato, naturalmente, il sequestro sanitario. E il sindaco Lillo Firetto, individuando il proprietario degli animali quale custode delle bestie sequestrate, ha disposto il «divieto di movimento, da e per l’azienda, di tutti i bovini, bufalini, ovini e caprini e specie sensibili presenti». «Gli animali risultati infetti – ha ordinato il sindaco di Agrigento – vanno isolati in separato ricovero sino al loro abbattimento sotto controllo ufficiale. I capi infetti devono essere tenuti separati dai capi sani ed esclusi dalla monta. Bovini, bufalini, ovini e caprini infetti devono essere abbattuti il più presto e comunque non oltre 15 giorni». Seguendo la strada dalla prevenzione, il sindaco di Agrigento ha disposto, inoltre, che «il fieno, la paglia, lo strame o qualsiasi materiale o sostanza venuti a contatto con gli animali infetti devono essere distrutti ed eliminati e analogamente – scrive Firetto – devono essere distrutti con il fuoco o interrati previa aspersione con prodotto disinfettante». Le accortezze vanno rispettate anche per il pascolo: «il reimpiego dei pascoli dove hanno in precedenza soggiornato gli animali infetti – ha stabilito il capo dell’amministrazione di Agrigento – può avere luogo trascorsi sessanta giorni dall’allontanamento degli animali. Dopo l’eliminazione, mediante macellazione, dei capi infetti e prima di ricostituire l’allevamento, la stalla e gli altri locali di ricovero, nonché tutti gli oggetti utilizzati per il bestiame debbono essere puliti e disinfettati».
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