Dal sondaggio alle urne: Controcorrente cresce, Agrigento diventa banco di prova
Il sondaggio SWG, diffuso nelle ultime ore e rilanciato dalla stampa regionale, segna un passaggio politico che va oltre la dimensione dei numeri. Controcorrente, movimento nato meno di un anno fa, registra una crescita significativa sia in termini di fiducia nei confronti del suo fondatore Ismaele La Vardera, sia nella stima di voto regionale, attestata al 14,5%. Un dato che alimenta il dibattito politico siciliano e che assume un valore particolare in vista delle elezioni amministrative di primavera, quando Agrigento sarà il primo capoluogo di provincia chiamato alle urne.
Secondo la rilevazione SWG, La Vardera risulta il leader più apprezzato tra quelli conosciuti, con un livello di fiducia che raggiunge il 64%. Un consenso personale trasversale, costruito su una comunicazione diretta e su iniziative politiche definite “coraggiose” dallo stesso movimento, ma che ora è chiamato a misurarsi con una fase nuova: quella della proposta e della struttura.
A sottolinearlo è Michele Sodano, presidente dei Dipartimenti Tematici di Controcorrente, che in una nota ringrazia “le siciliane e i siciliani per la fiducia” e rivendica il percorso di consolidamento del movimento. Sodano parla di una nuova governance radicata e competente, di riforme in fase di elaborazione e di un progetto che ambisce “concretamente a governare la Regione insieme alle migliori energie della Sicilia”. Parole che segnano il passaggio da movimento di testimonianza a soggetto politico che punta a incidere.
È qui che il sondaggio smette di essere solo una fotografia e diventa chiave di lettura politica, soprattutto guardando ad Agrigento. La città, reduce da anni complessi e attraversata da un clima di disaffezione e frammentazione, rappresenta un test decisivo: trasformare il consenso personale e mediatico in proposta amministrativa credibile. Un passaggio tutt’altro che scontato.
Il dato regionale, infatti, racconta anche altro. Se da un lato Controcorrente cresce, dall’altro il centrodestra continua a mantenere una struttura elettorale solida, con partiti organizzati e una riconoscibilità che, storicamente, pesa molto alle urne. La partita, anche ad Agrigento, si giocherà quindi sul terreno delle alleanze, delle candidature e dei programmi, non solo su quello del gradimento.
E poi c’è la variabile tutta siciliana: l’umore dell’elettorato. I sondaggi, nell’Isola, sono spesso condizionati dal malcontento del momento, da percezioni che cambiano rapidamente, da dinamiche personali e locali che sfuggono a qualsiasi algoritmo. È per questo che, come insegna la storia politica recente, affidarsi esclusivamente ai numeri è sempre stato un rischio.
Il sondaggio SWG indica una tendenza, non un risultato. Agrigento, primo capoluogo al voto, diventa così laboratorio politico non solo per Controcorrente, ma per tutti gli schieramenti. Perché, alla fine, il consenso si misura nei sondaggi, ma si certifica solo alle urne.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
