Cresce in provincia di Agrigento il comparto del turismo, se pur lievemente, ma rimane fermo il settore del Commercio. Appaiono luci e ombre sull’analisi economica dell’ultimo trimestre in provincia di Agrigento.
Sulla base dell’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e Infocamere, infatti, pubblicata da “Movimprese”, il rapporto tra natalità e mortalità delle imprese in provincia di Agrigento si chiude con un saldo positivo di 127 a fronte di 389 nuove iscrizioni e 262 cancellazioni, con un tasso di crescita dello 0,31%. Da tenere conto che la media nazionale è dello 0,26% quindi un dato lusinghiero perché Agrigento si trova attualmente, a livello nazionale, in sedicesima posizione come tasso di crescita, la prima della Sicilia.
Più nel dettaglio ad oggi le imprese registrate alla Camera di Commercio di Agrigento sono 40.615 pari all’8,5 % del totale delle imprese della Sicilia (che sono 475.000) e quelle attive risultano essere 34.469 (9,0%). Le nuove iscrizioni, 389, hanno rappresentato l’8,9% e le cessazioni, 262, hanno rappresentato il 7,8%.
A sorpresa e di particolare interesse, anche i dati che riguardano il settore dell’Artigianato con 88 iscrizioni contro 45 cessazioni e un saldo attivo di 43 aziende artigianali che fa ben sperare. Quest’altro dato positivo si va aggiungere complessivamente a quelli precedenti e dimostra come, nonostante ultimamente le imprese artigiane abbiano avuto un forte declino, ora sembra che vi sia un nuovo risveglio.
“Se l’estate 2024 possiamo dire che ha portato segnali di fiducia per il sistema imprenditoriale locale – commenta il commissario straordinario della Camera di commercio di Agrigento, Giuseppe Termine – tuttavia non mancano le ombre se si guarda ad alcuni settori tradizionali come ad esempio il commercio, mentre crescono turismo e servizi professionali. Si registra anche un miglioramento della situazione per quanto riguarda le imprese artigiane, mentre secondo questi dati la provincia di Agrigento si posiziona, per tasso di crescita al 16° posto a livello nazionale, il cui tasso medio è dello 0,26%, e al 1° a livello regionale. Segnali che confermano la voglia di fare impresa nel nostro territorio e uno spirito notevole di resilienza nonostante lo stato congiunturale attuale e il gap infrastrutturale che penalizza il mondo produttivo locale”.
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