Agrigento Capitale, Schifani corre ai ripari per salvare l’immagine della Sicilia
Agrigento Capitale della Cultura: un tavolo tecnico su ritardi, caos e criticità organizzative. Agrigento, designata Capitale Italiana della Cultura 2025, sta affrontando una serie di sfide organizzative che ne stanno mettendo a dura prova l’immagine e l’efficacia del progetto. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha presieduto un tavolo operativo per affrontare le criticità emerse, sottolineando la necessità di un maggiore coordinamento tra le istituzioni coinvolte.
Durante l’incontro, Schifani ha espresso preoccupazione per le dinamiche organizzative attuali, evidenziando la mancanza di un coordinamento efficace tra il Comune di Agrigento e gli altri attori coinvolti. Ha ribadito l’impegno della Regione nel sostenere l’evento, ma ha sottolineato che sono necessarie strutture organizzative più solide per garantire il successo dell’iniziativa. Alla riunione hanno partecipato figure chiave come l’ex prefetto Maria Teresa Cucinotta, presidente della Fondazione Agrigento 2025, gli assessori regionali ai Beni culturali e alle Infrastrutture, il prefetto di Agrigento e il sindaco Francesco Miccichè.

Schifani ha annunciato l’intenzione della Regione di stanziare ulteriori fondi oltre ai sette milioni già previsti, ma ha richiesto certezze sulle coperture finanziarie per gli eventi programmati. Per quanto riguarda le iniziative in calendario, Schifani ha ribadito «la necessità di un’attività di promozione, che rappresenta un asset fondamentale. È necessario – ha aggiunto – che tutti gli appuntamenti, come quello di prestigio con il concerto di Giovanni Allevi (sold out già da mesi e annunciato e pubblicizzato dallo scorso 07/08/2024 ndr), siano diffusi e fatti conoscere».
Le difficoltà organizzative non sono una novità per Agrigento. Nei giorni precedenti, il Teatro Pirandello, sede della cerimonia inaugurale, ha subito infiltrazioni d’acqua durante un concerto, sollevando dubbi sulla manutenzione delle strutture culturali. Inoltre, errori nei cartelli stradali, come “Valle di Templi” invece di “Valle dei Templi”, hanno suscitato critiche sull’attenzione ai dettagli nell’organizzazione dell’evento.
Queste problematiche hanno alimentato polemiche e preoccupazioni tra i cittadini e le associazioni locali. Alcuni rappresentanti della società civile hanno espresso il timore che l’evento possa trasformarsi in un’occasione mancata, sottolineando la necessità di un coinvolgimento più attivo della comunità e di una gestione più trasparente ed efficiente. Nonostante le difficoltà, l’obiettivo condiviso rimane quello di superare gli ostacoli attuali e trasformare Agrigento in un esempio virtuoso di promozione culturale. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla capacità delle istituzioni di collaborare efficacemente e di coinvolgere la comunità locale in un progetto culturale condiviso e inclusivo. In conclusione, Agrigento si trova di fronte a una sfida significativa: dimostrare che, nonostante le difficoltà iniziali, è possibile realizzare un evento culturale di rilievo che valorizzi il patrimonio storico e artistico della città, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile e partecipato del territorio.
Elio Di Bella
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