La proclamazione ufficiale è avvenuta intorno a mezzogiorno 31 marzo, a quasi una settimana dalla storica data, riviviamo le sensazioni e le prime reazioni a caldo. Nel precise instante della proclamazione il Consiglio comunale, che era in corso a palazzo san Domenico, ha fermato i lavori per gli applausi e nell’aula del Consorzio universitario, dove si stava seguendo la diretta dal ministero della Cultura, si sono registrate scene di giubilo. Dunque Agrigento è proclamata Capitale Italiana della Cultura 2025. “La Sicilia” ha subito raccolto “a caldo” i primi commenti sul riconoscimento a cominciare da ANTONINO MANGIACAVALLO, coordinatore del comitato organizzatore e presidente del consorzio universitario Empedocle; “Grazie ad una squadra unita e fortemente motivata; grazie all’impegno del sindaco, dell’amministrazione e del consiglio comunale, grazie ad un numero considerevole di persone che ci hanno sostenuto e aiutato in questo lungo cammino, siamo riusciti ad ottenere un risultato che non è soltanto di Agrigento. E’ un risultato che si rivolge a tutti i comuni della provincia. Non è stata premiata la Agrigento dei 2600 anni di storia; questa ha contato, ma credo che la Commissione abbia valutato quello che nel progetto era chiaramente scritto, cioè “la città del futuro” . Partendo dalle basi della storia agrigentina ci siamo appoggiati sulle spalle solide del Telamone che fra l’altro è stato egregiamente scelto come logo e simbolo di Capitale italiana della Cultura per proiettare questo territorio in una dimensione futura che dovrà superare le criticità, le contraddizioni e i paradossi di una terra meravigliosa. Dovremo avere le idee chiare, chiamare ancora a raccolta tutte le intelligenze, tutte le esperienze, tutte le competenze di questo vasto territorio perché questa volta Agrigento non può fallire”.
ROBERTO ALBERGONI, progettista e direttore della candidatura: “Le lacrime che oggi ho visto in giro sono il regalo più bello. Ora inizia la costruzione del progetto; un progetto forte che rappresenta la forza della città e del territorio, senza nascondere le difficoltà ma spiegando perché, per Agrigento è importante essere Capitale della Cultura, e perché per l’Italia era importante che Agrigento fosse capitale della cultura”
FLORINDA SAJEVA, Farm Cultural Park: “Questa è la vittoria di tutta la comunità agrigentina. Oggi la Cultura diventa il caposaldo di Agrigento, e dalla Cultura bisogna ripartire”.
LILLO FIRETTO, ex sindaco di Agrigento e attuale consigliere comunale: “Confesso di aver vissuto un momento di gioia. Ieri mattina ero in consiglio comunale e ho trepidato come tanti di noi che hanno a cuore Agrigento, tra l’altro rivivendo i momenti dell’audizione che doveva portare Agrigento a Capitale italiana della Cultura 2020. Sono veramente felice. La città merita questo importante riconoscimento. Meritava questo titolo già nel 2020. Reputo una grande ingiustizia per Agrigento che questo non sia accaduto nel 2020 per come erano andate le cose, per il dossier, per la nostra audizione dell’epoca che fu veramente strepitosa con persone di straordinario valore presenti. Oggi credo che quella intuizione che avemmo noi, come amministrazione, di spingere su questo punto per ottenere questo riconoscimento, sia stato coronato. Adesso c’è un momento delicato da gestire e una bella sfida da portare a termine”.
GIUSEPPE TAIBI, delegato provinciale Fai: “Come Fai nel 2015 siamo stati i primi a credere in Agrigento capitale della Cultura e a proporre la sua candidatura. Poi abbiamo proseguito nel tempo. Esprimo a nome del Fai grande felicità per questo importanterisultato che abbraccia la società civile e in particolare anche il lavoro del Fai. Questa volta abbiamo compreso che la vittoria è un po’ di tutta la città perché abbiamo riscoperto il nostro orgoglio e il nostro lavoro e quindi ringraziamo coloro che ci hanno credutofin dall’inizio”.
GAETANO ARONICA, attore e regista: “Non pensavo di potermi emozionare così tanto. Abbiamo vinto il primo step ma adesso dobbiamo vincere tutti insieme. Secondo me la città risponderà benissimo”.
GIOVANNI CIVILTA’, presidente del Consiglio Comunale: “Lavittoria di Agrigento traccia una svolta determinante per la città in termini di promozione nazionale e internazionale, e di attrattività turistica. E’ occasione di fierezza e di orgoglio per tutti gli agrigentini”.
ALFREDO PRADO, direttore dell’Accademia di Belle Arti “Michelangelo”: “Eravamo fiduciosi di questo ambizioso riconoscimento “Agrigento Capitale della Cultura 2025”, anche se consapevoli che il territorio agrigentino, col centro storico della città, la Valle dei Templi e il suo Parco Archeologico e Paesaggistico, il mare e l’intero territorio provinciale, meritassero questo ambito riconoscimento”.
FABRIZIO LA GAIPA, amministratore delegato della DMO Distretto Turistico Valle dei Templi: “Non solo un traguardo auspicato e raggiunto, ma è anche l’inizio di un percorso che potrà meritatamente portare la città ad essere finalmente riconosciuta da tutti, quale luogo di cultura, d’arte e di storia, incastonata in una Sicilia sincera, bella e autentica. È un obiettivo che Agrigento persegue da molti anni, durante i quali ha compiuto passi da gigante per riconquistare il suo posto tra le grandi città d’arte e cultura. Agrigento oggi ottiene il riconoscimento per questo sforzo corale, che dà grande speranza“.
FELICE CAVALLARO, presidente della Strada degli Scrittori: “Agrigento ha vinto con le sue piazze. Quelle che stanno tutto intorno alla Valle dei Templi. E sono tante, dalla Vigàta di Andrea Camilleri che è anche la Porto Empedocle di Pirandello, dalla Regalpietra di Sciascia con le parrocchie di Racalmuto, da Palma di Montechiaro con il convento del Gattopardo a Favara, la città di Antonio Russello dove spicca la meraviglia della farm Cultural Park con i vicoli trasformati in gallerie d’arte moderna. Questa è anche l’occasione per puntare ad un grande riscatto civile da parte dei suoi abitanti ”.
MICHELE GUARDI’: regista televisivo e teatrale: “Annuncio che, con Giovanna Flora, abbiamo proposto alla Rai, per la prossima Stagione, una Prima Serata dalla valle dei Templi che celebri la bellezza della nostra città, Capitale Italiana della Cultura”.
GIOVANNI TAGLIALAVORO, autore: “E’ l’occasione che in molti aspettavamo, avere risorse e attenzioni per fare della produzione culturale l’asse della identità e dello sviluppo di Agrigento. Da qui al 2025 la città, i suoi gruppi dirigenti, le sue istituzioni e associazioni culturali, i singoli intellettuali dovranno ripensare il modo di essere quotidiano e le priorità amministrative scommettendo sull’enorme giacimento culturale che la storia ci ha consegnato e su un’idea più civile e creativa della vita di relazione”.
ALESSANDRO PATTI: Agrigento Capitale della Cultura 2025 vuole essere l’inizio consapevole di un grande progetto sociale e culturale. Ne è convinta la Fondazione Teatro Pirandello di Agrigento. “La proclamazione di oggi – dice l’intera governance della Fondazione – rappresenta un’opportunità di crescita culturale, sia per il teatro che per il territorio, ma soprattutto uno sprone alla consapevolezza”. Ed il Presidente Alessandro Patti aggiunge: “una realtà come la nostra, piena di storia e di bellezza ma altrettanto piena di contraddizioni e storture, aveva bisogno di una così eclatante ed imponente iniezione di fiducia: grazie alla caparbietà e tenacia del nostro Sindaco Franco Micciché, da oggi Agrigento e la sua provincia sono legittimate a scrollarsi di dosso quel gattopardiano ‘peccato del fare’ ed a pensare ed agire in grande”.
DOMENICO VECCHIO: Il sogno diventa realtà. Agrigento esulta, è Capitale italiana della cultura 2025. Nella sala del Refettorio di Palazzo Venezia in Via del Plebiscito la proclamazione ufficiale. Entusiasta l’associazione Tante case, tante idee presieduta da Domenico Vecchio che afferma: “ C’è un mix di gioia ed emozioni. E’ una gran bella opportunità per tutti. Complimenti al sindaco e a tutta la governance per averci creduto. Un risultato straordinario – commenta ancora il presidente dell’associazione- che rende merito all’impegno di tutta la comunità verso un obiettivo storico per il territorio.”
PAOLO CILONA: “Una giornata indimenticabile dove è prevalsa la storia della nostra città, crogiolo di antiche civiltà. Akragas, Agrigentum, Gergent, Kerkent, Girgenti, Agrigento. Per non dimenticare che è la città che ha dato i natali a Empedocle, Damareta, Esseneto, Polo, Callicratide, Mida, Gellia, Feace, Rosalia Prefoglio, Nicolò Gallo, Luigi Pirandello, Michele Fodera’, Giuseppe Lauricella. Alla fine ha vinto meritatamente la città più bella dei mortali come affermò il grande poeta greco Pindaro”.
MARGHERITA ORLANDO, progettista di Agrigento Capitale Italiana della Cultura: “Questo è il coronamento di un sogno. Questa è la vittoria degli agrigentini che ci ha creduto; un riconoscimento non solo per le bellezze monumentali della città, famose in tutto il mondo, ma un riconoscimento alla comunità. Il dossier presentato al ministero è il frutto di un lavoro corale e racconta quello che la città vuol essere nel futuro”.
LORENZO ROSSO
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