Non mancano le polemiche sulla questione
Secondo il Cartello Sociale, diventare Capitale della cultura per un anno è motivo di orgoglio e, soprattutto, un’opportunità per la valorizzazione sociale ed economica. Il cartello si trova in pieno accordo con le parole del questore di Agrigento, Emanuele Ricifari, che evidenzia una crescita significativa dei dati turistici provinciali e sottolinea l’importanza di evitare recensioni negative sulla città, come sporca o disordinata, l’abusivismo o la mancata osservanza del Codice della strada.
Queste considerazioni di buon senso richiamano l’attenzione su aspetti fondamentali per garantire che i benefici del titolo di Capitale della Cultura 2025 siano percepiti sin da ora e si estendano oltre il 2025. Tuttavia, il Cartello Sociale nota che gli scambi di note polemiche tra il Comune di Agrigento e il vertice di ECUA, che ha dato un significativo contributo nella fase precedente alla nomina di Agrigento come Capitale della Cultura per il 2025, non giovano certo alla causa.
Il Cartello Sociale interpreta il ritardo esagerato nella costituzione della Fondazione, che avrà il compito di gestire la programmazione degli eventi, come un segnale preoccupante e indica difficoltà nel trovare un equilibrio all’interno di un organo che gestirà le risorse economiche destinate ai vari progetti. È importante notare che i benefici economici della nomina a Capitale della Cultura si manifestano già due anni prima dell’evento e perdurano per diversi anni dopo, quindi ulteriori ritardi non sono ammissibili.
L’organizzazione deve, quindi, stabilire immediatamente una struttura decisionale per le iniziative da portare avanti nel 2025. Inoltre, gli investimenti necessari per la preparazione e lo svolgimento di questo evento devono essere indirizzati verso interventi infrastrutturali, in particolare l’ammodernamento dei beni culturali e delle infrastrutture di trasporto, nonché la riqualificazione urbana. Questi investimenti devono essere effettuati con oculatezza poiché beneficeranno anche i settori coinvolti nell’indotto, migliorando la qualità della vita dei cittadini di Agrigento e dei territori circostanti.
Le attività di realizzazione del programma culturale, la promozione e il marketing dell’evento, i costi del personale e dell’amministrazione possono contribuire allo sviluppo e alla creazione di nuove figure professionali. Le ricadute positive della manifestazione non si limitano solo all’aspetto economico, poiché spesso l’evento modifica permanentemente l’offerta e l’immagine della città ospitante.
È importante che la proiezione di un’immagine positiva verso l’esterno sia accompagnata dallo sviluppo dell’identità culturale della città, dalla partecipazione dei cittadini e dal loro senso di appartenenza, nonché da una maggiore apertura verso l’Europa, cercando di rafforzare il processo di inclusione e coesione sociale, come nel caso di Agrigento.
In conclusione, è importante essere realisti e consapevoli che gli effetti positivi non si verificheranno automaticamente. L’iniziativa di Capitale della Cultura genererà numerosi risvolti positivi per il territorio solo se sarà vissuta non solo come un semplice evento culturale destinato ai visitatori, ma come un processo di sviluppo dell’intera città e del suo hinterland.
Fonte: Cartello Sociale della provincia di Agrigento