Lorenzo Ambrosin tocca quota 37 punti, Alessandro Grande sfodera i “soliti” 22 punti. I due americani Francis e Marfo arrivano a 19 punti a testa. Eppure alla Moncada non è bastato per avere ragione su Urania Milano, non domando mai in un PalaLido che si è infiammato con il passare dei minuti. Over time, giocate spettacolari, da una parte e dall’altra, ma anche qualche errore di troppo. Agrigento perde la sua seconda trasferta consecutiva ma questa volta, aldilà della sconfitta, dimostra carattere e mette sul parquet l’atteggiamento giusto. Il quintetto di Devis Cagnardi confeziona l’ennesima prestazione, a tratti eccellente, ma è l’Urania a spuntarla al culmine di una partita infinita, punto a punto, in cui Agrigento si arrende solo dopo due tempi supplementari, e il quintetto decimato dai falli. Impresa solo sfiorata dai biancazzurri che si fanno rimontare dall’Urania che la spunta, 126-121. Ma Agrigento paga soprattutto gli errori dalla lunetta, alcune scelte poco lucide sia in attacco che in difesa nei momenti topici e il fatto di non essere riuscita a chiuderla prima. “C’è tanto rammarico – ammette il capitano Albano Chiarastella – perchè abbiamo speso tante energie e non abbiamo ottenuto la vittoria. Tuttavia, dobbiamo guardare il lato positivo. Abbiamo giocato una partita importante in un palazzetto bellissimo e senza risparmiarci. Possiamo dire che stiamo bene e siamo sulla strada giusta per affrontare la prossima partita in casa contro Cantù; siamo carichi e non vediamo l’ora di tornare sul parquet di casa. Anche a Milano abbiamo confermato che possiamo giocarcela con tutti”.
I lombardi prima subiscono la Moncada poi compiono una furiosa rimonta guidata da Amato e Pullazi, forzando l’overtime. Non basta un prolungamento, con Montano, Potts, Piunti ed Ebeling fuori, il Palalido viene incendiato dalle triple di Amato che arriva a quota 41. E’ quest’ultimo che sposta gli equilibri con 11/19 dal campo e 12/13 ai liberi, 15 assist, 10 falli subiti in 48′, con una strepitosa valutazione di 49. Un giocatore d’altra categoria che ha fatto valere classe e carattere. E mentre Agrigento perde l’americano Francis per falli e , poco dopo, capitan Chiarastella, per Milano c’è anche Pullazi (24 con 15 rimbalzi) trascinatore e dal lavoro oscuro di Hill (27 con 11 rimbalzi). Così, dopo due supplementari arriva, quella che a Milano hanno già definito una “storica vittoria rossoblu”. “Agrigento – dirà a fine gara coach Villa – merita i nostri complimenti, perchè sono la rivelazione del campionato. Difficile analizzare una sfida piena di errori ma è stato veramente emozionante vincere così”. Per Milano ha inciso anche il fattore campo, nella splendida Allianz Cloud, nonostante un buon seguito di tifosi Fortitudo, il pubblico di casa si fa sentire e aumenta la pressione sui giovani giocatori biancazzurri. Adesso si torna al Palamoncada per il match contro la corazzata Cantù ed Agrigento, dopo le due sconfitte esterne, inizia a perdere terreno dalle prime in classifica.
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