Assenze e stanchezza pesano, la Rucker ne approfitta
La Fortitudo Agrigento si ferma al PalaMoncada contro una Rucker San Vendemiano solida, organizzata e più continua nell’arco dei quaranta minuti. Finisce 67-77 una partita che Agrigento prova a giocare con orgoglio, ma che scivola via nel momento chiave, quando la gara chiede lucidità, profondità e freschezza.
L’avvio è equilibrato. Agrigento regge l’urto nel primo quarto, risponde colpo su colpo e resta agganciata al match. Il problema arriva nel secondo periodo, quello che di fatto indirizza la serata. San Vendemiano alza l’intensità, trova canestri facili e punisce ogni esitazione difensiva della Fortitudo. Il parziale di 27-14 spezza l’equilibrio e consegna agli ospiti un vantaggio che, di fatto, non verrà più messo seriamente in discussione.
Al rientro dagli spogliatoi Agrigento prova a reagire, spinta più dall’orgoglio che da una reale continuità offensiva. Il terzo quarto si chiude con un parziale favorevole (21-20), ma è una fiammata che non basta. La Rucker gestisce, controlla il ritmo e nell’ultimo periodo chiude ogni spazio, amministrando il vantaggio senza affanni.
I numeri raccontano bene la partita. San Vendemiano tira meglio da due punti, domina a rimbalzo e soprattutto è glaciale dalla lunetta, con un 20/23 che pesa come un macigno a fronte del 5/12 di Agrigento. Anche la distribuzione dei tiri e degli assist premia la Rucker, più fluida e corale nelle soluzioni offensive.
Sul piano dei singoli, Agrigento trova risposte da Douvier, Martini e Querci, tra i più continui e incisivi nell’arco della gara. Proprio Querci, però, è costretto a lasciare il campo nel suo momento migliore a causa dei crampi, privando l’attacco biancazzurro di ritmo e soluzioni nel frangente in cui la Fortitudo stava provando a restare agganciata alla partita. Dalla panchina, complice il momento, le assenze e le rotazioni ridotte, arriva poco.
San Vendemiano, invece, dimostra di non essere soltanto “Tassinari-dipendente”. Tassinari incide, condiziona e attira attenzioni, ma sono Pagani e Picarelli a colpire con continuità, approfittando degli spazi concessi. Agrigento non riesce mai a limitare davvero il piano A della Rucker, né a spezzarne le letture, e alla lunga paga questa scelta.
Il contesto, però, pesa. Le assenze contemporanee di Conti e Chiarastella, il virus influenzale che ha colpito lo spogliatoio e un calendario che non concede respiro spiegano molte cose. La Fortitudo lotta, non si disunisce, ma non ha profondità né energia sufficiente per reggere quaranta minuti contro una squadra così strutturata.
Agrigento esce dal campo senza crollare, ma anche senza mai dare la sensazione di poter davvero ribaltare la partita. Ora lo sguardo va subito avanti, alla trasferta di Omegna che arriva in meno di 72 ore. Servirà ritrovare energie, ma anche maggiore lucidità nelle scelte, perché in questo campionato il margine d’errore è sempre più sottile. Leggi anche la Sala stampa – Secondo quarto fatale
Moncada Energy Agrigento 67 – Rucker San Vendemiano 77
Moncada Energy Agrigento: Douvier 17, Martini 13, Querci 11, Grani 8, Cagliani 7, Zampogna 11, Viglianisi, Carta, Orrego, Ambrogio. All. D. Cagnardi.
Rucker San Vendemiano: Picarelli 17, Pagani 17, Bedetti 14, Tassinari 12, Murri 8, Morici 5, Onojaife 4, Sinagra, Cebasek. All. F. Campanella.
Arbitri: Chersicla Andrea Agostino di Oggiono (Lc), Marcelli Leonardo di Roma (Rm), Rosato Francesco di Roma (Rm).
Parziali: 16-18, 14-27, 21-20, 16-12.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
