Agrigento 2025, la Fondazione rassicura ma la città resta senza regia e senza decoro
AGRIGENTO – Dopo le notizie sui rilievi della Corte dei Conti riguardo la gestione di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il presidente della Fondazione Maria Teresa Cucinotta ha chiarito: “Alle osservazioni della Corte dei Conti risponderemo in maniera puntuale e dettagliata, entro il termine che ci è stato dato del 25 settembre”.
Una dichiarazione che vuole rassicurare sul piano istituzionale, ma che non basta a fermare le critiche. Perché, al netto delle polemiche e delle relazioni ufficiali, resta un’amara constatazione: il progetto “Capitale della Cultura” non è mai stato davvero compreso. Ridotto a un calendario di eventi, ha smarrito lo spirito di trasformazione che avrebbe dovuto segnare la città.
Chi sperava in un miglioramento tangibile della vivibilità urbana – non con opere faraoniche come aeroporti o treni ad alta velocità, ma almeno con interventi di decoro e manutenzione – è rimasto deluso. La viabilità, in particolare quella di competenza Anas, continua a mostrare svincoli insicuri e strade dissestate, persino nei pressi della Valle dei Templi, biglietto da visita della città. Tombini asfaltati, il tetto del Teatro Pirandello ancora in attesa di un intervento risolutivo e altri nodi rimasti irrisolti raccontano il fallimento di una cabina di regia mai davvero credibile.
Sul fronte culturale, il bilancio non è più confortante. Eventi sporadici, poco promossi e con una comunicazione carente hanno reso ancora più evidente la mancanza di visione. È mancato il richiamo forte alla sicilianità e, soprattutto, alla grecità che rappresenta la cifra identitaria di Agrigento. Un “cambio di marcia” atteso ma mai arrivato, neppure ora che l’anno volge al termine.
Il risultato è un’immagine sbiadita di Agrigento, che difficilmente potrà essere rilanciata in tempi brevi. Un’occasione che si è trasformata in un boomerang: il 2025 rischia di passare alla storia non come l’anno della consacrazione culturale, ma come uno dei peggiori in termini di presenze turistiche e di ricadute sul territorio. Leggi anche: Corte dei Conti, rilievi su Agrigento 2025
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