Adottare un cane è sempre un gesto di amore e responsabilità, ma quando l’adozione avviene da un Paese estero la sfida diventa ancora più grande. Molti scelgono questa strada per offrire una nuova vita a cani provenienti da rifugi sovraffollati o da contesti difficili, oppure per accogliere razze particolari non facilmente reperibili in Italia. Ma portare un animale oltre confine non significa soltanto organizzare un viaggio: richiede il rispetto di norme precise su documentazione, vaccinazioni e trasporto, per garantire la sicurezza del pet e la tranquillità del proprietario.
In questo articolo scopriremo come adottare un cane dall’estero in modo corretto, quali sono i passaggi burocratici fondamentali e quali regole sanitarie occorre rispettare, così da trasformare un atto di generosità in un’esperienza positiva e sicura per tutti.
Cosa sapere prima di acquistare o adottare un cane dall’estero
Sempre più persone scelgono di acquistare o adottare un cane proveniente dall’estero, spinte dalla ricerca di razze particolari difficili da reperire in Italia o dal desiderio di offrire una nuova vita a cani provenienti da rifugi sovraffollati, spesso in Paesi dell’Est Europa o del Mediterraneo. Questa scelta, per quanto nobile e significativa, non è priva di complessità. In ballo ci sono norme europee e internazionali, controlli sanitari, rischi legati a traffici illegali e la necessità di pianificare un trasporto che sia sicuro e rispettoso del benessere dell’animale. Conoscere tutti questi aspetti è fondamentale per compiere una scelta consapevole.
Il quadro normativo europeo e nazionale
L’ingresso in Italia di un cane dall’estero è disciplinato dalle normative europee sui movimenti non commerciali di animali da compagnia. In base al Regolamento (UE) n. 576/2013, un cane che entra in Italia deve essere identificato tramite microchip, avere un passaporto europeo per animali da compagnia rilasciato da un veterinario autorizzato e risultare in regola con la vaccinazione antirabbica. Questa vaccinazione deve essere effettuata almeno 21 giorni prima del viaggio e avere validità al momento dell’ingresso.
Per i Paesi extra-UE la procedura è più complessa: può essere richiesto un test sierologico per la rabbia (da effettuarsi in laboratori accreditati dall’UE) e certificati sanitari rilasciati da autorità veterinarie locali, che attestino l’assenza di malattie contagiose. Alcuni Stati terzi sono inclusi in una lista di Paesi a rischio ridotto, per i quali le procedure sono semplificate; altri, invece, richiedono passaggi molto più rigorosi.
Acquisto da allevatori esteri: verifiche indispensabili
Se l’intenzione è quella di acquistare un cane da un allevatore straniero, è fondamentale verificare la serietà dell’allevamento. Un allevatore riconosciuto fornirà sempre pedigree, certificazioni sanitarie e documenti conformi alle normative vigenti. Bisogna diffidare di chi propone cuccioli troppo giovani (meno di 12 settimane, quando la vaccinazione antirabbica non è ancora valida), di chi non è in grado di mostrare i genitori o di chi non rilascia certificazioni ufficiali.
Il rischio di incorrere in traffici illegali di cuccioli, soprattutto provenienti da alcuni Paesi dell’Est, è ancora alto. Questi animali vengono spesso sottratti alle madri troppo presto, trasportati in condizioni non idonee e privi di adeguati controlli sanitari. Acquistare da fonti non verificate non solo è illegale, ma mette a rischio la salute del cane e alimenta un commercio crudele.
Adozioni internazionali: cosa cambia
Le adozioni da rifugi o associazioni estere seguono regole simili, ma con alcune differenze pratiche. Le associazioni serie si occupano della parte burocratica, delle vaccinazioni e del trasporto, rilasciando tutta la documentazione richiesta. È importante verificare che siano associazioni riconosciute e trasparenti, che non mascherino traffici sotto la forma di adozioni. In questo caso, il ruolo del volontariato internazionale è prezioso, ma richiede grande attenzione da parte dell’adottante.
L’organizzazione del viaggio: trasporto e sicurezza
Una delle parti più delicate riguarda come il cane viene trasportato fino in Italia. Nei viaggi aerei, i cani viaggiano in stive pressurizzate e climatizzate, progettate appositamente per garantire condizioni simili a quelle della cabina passeggeri. Gli animali di piccola taglia possono viaggiare in cabina, se rispettano i requisiti di peso e dimensioni stabiliti dalla compagnia aerea. In ogni caso, il trasportino deve rispettare le normative IATA, essere sufficientemente spazioso, ventilato e sicuro.
Per i trasferimenti più complessi, affidarsi a una ditta specializzata che si occupa di spedizioni di animali domestici in tutto il mondo è spesso la scelta più sicura. Queste aziende gestiscono la documentazione necessaria, garantiscono il rispetto delle norme sanitarie e organizzano ogni dettaglio logistico, riducendo lo stress per l’animale e i rischi di errori burocratici.
Consigli pratici per chi decide di adottare o acquistare all’estero
Prima di tutto, è fondamentale avere chiaro che un cane proveniente da un altro Paese può aver vissuto condizioni molto diverse da quelle a cui siamo abituati in Italia. Potrebbe avere bisogno di più tempo per adattarsi, di cure veterinarie specifiche o di un percorso di socializzazione graduale. È bene programmare una visita veterinaria appena arrivato in Italia, così da controllare lo stato di salute e aggiornare eventuali vaccinazioni.
Dal punto di vista pratico, occorre preparare la propria casa per il nuovo arrivo, tenendo conto delle esigenze della razza o del passato del cane. Se l’adozione proviene da un rifugio estero, è utile raccogliere più informazioni possibili sulla sua storia, sul carattere e sulle eventuali problematiche comportamentali.
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