Aveva acquistato prodotti Microsoft e Samsung non autentici (90 programmi Office, varie licenze e codici numerici e 36 kit di installazione, nonché 100 carica batterie). Tutta merce contraffatta. La Cassazione, nel rigettare il ricorso della difesa, ha confermato la condanna a 9 mesi di reclusione e 350 euro di multa nei confronti di un 63enne, di Ribera.
Confermata la sentenza emessa nel gennaio scorso dalla Corte di Appello di Palermo che aveva parzialmente riformato il verdetto pronunciato dal Tribunale di Sciacca. L’imputato è stato riconosciuto responsabile del reato di ricettazione. Assolto invece dall’accusa di tentata introduzione nel territorio dello Stato Italiano di prodotti contraffatti in quanto estinto per intervenuta prescrizione.
Nel ricorso presentato alla Corte Suprema il legale difensore aveva evidenziato come il riberese non era mai venuto in possesso dei beni con i marchi contraffatti i quali – dopo essere stati ordinati tramite una piattaforma – una volta giunti dalla Cina in Italia sono stati sequestrati nel corso di un controllo doganale presso l’aeroporto di Roma Ciampino.
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