“L’imputato va assolto non soltanto per il triplice tentato omicidio, ma anche da tutte le altre contestazioni mosse, poiché incapace di intendere e volere”. Lo ha ribadito la difesa del meccanico trentacinquenne di Cianciana che, il 23 maggio dell’anno scorso tentò di uccidere a coltellate la moglie di due anni più giovane e i figli, di 3 e 6 anni, nella propria abitazione.
A metà dello scorso settembre, il 35enne è stato riconosciuto, attraverso la perizia dello psichiatra Maurizio Marguglio, “incapace di intendere e di volere”, che è stato però ritenuto capace di stare in giudizio. Per questo motivo la Procura di Sciacca ha chiesto la condanna del meccanico ad otto anni e otto mesi di reclusione soltanto per i reati di maltrattamenti e detenzione di un proiettile mentre ha avanzato richiesta di assoluzione per il triplice tentato omicidio dei suoi familiari.
In seguito all’aggressione i due piccoli, di 6 e 3 anni, hanno riportato gravi conseguenze e stanno tuttora affrontando un lungo periodo di riabilitazione. Il Pubblico ministero Brunella Fava ha chiesto anche per l’imputato la misura di sicurezza in una Rems, dopo l’espiazione della pena in carcere, per dieci anni. Il gup del tribunale di Sciacca, Dino Toscano, ha aggiornato il processo al 23 settembre per la sentenza.
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