
Il cemento selvaggio non arretra di un passo a Licata. Sono cinque, nel mese di aprile, fino ad oggi, le ordinanze di demolizione firmate dal dipartimento Territorio ed Ambiente del Comune. Riguardano altrettanti immobili che sarebbero stati edificati abusivamente e che non possono ottenere la concessione edilizia in sanatoria. I provvedimenti, che riguardano le zone Playa, Cotturo e Carrubbella, sono stati già notificati ai proprietari degli stabili in questione, i quali ora hanno 90 giorni di tempo per ottemperarli. La legge prevede, come è noto, che se gli edifici non verranno demoliti, saranno acquisiti al patrimonio del Comune e dovrà essere, successivamente, l’ente a provvedere. Durante il mese in corso, inoltre, i tecnici del dipartimento Territorio ed Ambiente hanno esaminato, ed approvato, quattro richieste di concessione edilizia in sanatoria. I provvedimenti, considerato che le condizioni necessarie erano presenti, hanno ottenuto il via libera dell’ufficio. Il pugno «duro» della squadra antiabusivismo della polizia municipale sembrava aver scoraggiato quei cittadini che, nonostante la lotta serrata al cemento selvaggio culminata con l’azione delle ruspe che stanno demolendo i villini realizzati senza licenza edilizia, continuano a costruire manufatti in assenza di autorizzazione o in difformità rispetto a quanto autorizzato dal competente ufficio tecnico. Oltre al controllo del territorio, molto vasto ed articolato, sono in azione le ruspe del consorzio di imprese «Conpat» di Roma che stanno abbattendo i villini abusivi costruiti nella fascia costiera a meno di 150 metri dalla battigia dove vige il divieto più assoluto di edificare. Dal 2016 ad oggi, tra demolizioni autonome e quelle effettuate dalla ditta Patriarca di Comiso, prima, e la Costruendo di Messina, dopo, sono quasi 200 i villini rasi al suolo. E proprio in questi giorni l’azione delle ruspe non si è fermata. L’Utc ha fatto notificare una decina di ingiunzioni alla demolizione per villini costruiti entro i 150 metri dalla battigia. Ai proprietari è stato assegnato un termine per poter demolire autonomamente quanto realizzato senza autorizzazione. Se non lo faranno di propria e spontanea volontà, a questo punto saranno azionate le ruspe della ditta Conpat e successivamente saranno loro addebitate le spese per le demolizioni.