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Home » L’angolo di don Diego » A margine del discorso di Draghi al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.

A margine del discorso di Draghi al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione.

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
8 Marzo 2023
in L’angolo di don Diego
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A margine del discorso  di Draghi al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. In un clima  certamente non del tutto  sereno, inizia ufficialmente la campagna elettorale in vista del prossimo 25 settembre, giorno in cui gli italiani rinnoveranno il Parlamento, eleggendo 400 deputati e 200 senatori. Un  totale di 600 parlamentari, per la prima volta notevolmente inferiore rispetto al passato che, tra deputati e senatori,  invece era  di 945. Ciò in conseguenza  della legge costituzionale del 19 ottobre 2020, n. 1, in attuazione dell’esito del referendum popolare del luglio precedente. 

Nel clima di inizio di questa campagna elettorale, la felice coincidenza stavolta,  dell’ormai tradizionale Meeting agostano di Rimini di CL,  dal quale arrivano, fortunatamente,  non pochi suggerimenti utili per una riflessione generale, approfondita e  finalizzata al bene comune. I problemi sul tappeto sono a tutti noti: da quelli che riguardano il mondo della scuola nei vari settori a  quelli della sanità, a quelli del lavoro   e della perdita di valore dei salari per l’aumento vertiginoso dei prezzi su tutto, alla pesante pressione fiscale, alla necessità di pianificare ragionevolmente le imposte patrimoniali, evitando quanto meno inasprimenti eccessivi della tassa di successione, ecc. ecc. per non parlare poi della necessità di una riforma della giustizia davvero però garantista di tutte le parti in causa con particolare attenzione alla situazione carceraria, dove dilaga la piaga dei suicidi;  con tutto quello che questi suicidi  significano, assolutamente in contrasto con lo spirito della nostra Costituzione.  O, infine, ma non per ultimo,  alla necessità pure di fare qualche riforma per assicurare  stabilità al potere esecutivo, magari accogliendo la proposta dell’elezione  diretta del premier, senza con  questo toccare l’assetto costituzionale della nostra Repubblica, che è bene resti parlamentare.

In democrazia, mai a nessuno si deve dare una fiducia illimitata,  ed a  tempo indeterminato.  Le  periodiche elezioni servono, perché i cittadini possano esprimersi direttamente e giudicare periodicamente anzitutto quelli che hanno governato; premiarli se hanno fatto bene  o diversamente punirli e dare fiducia a chi, dopo una seria riflessione,  si pensa, fondatamente, possa governare meglio. Grazie Sappiamo bene  che cosa succede quando a comandare è uno solo, un solo Partito, una sola ideologia, un solo sistema: il confronto ed il dialogo, gli errori e le debolezze devono aiutare a crescere ed a  maturare una sempre migliore coscienza civile, sempre  più perfettibile puntando ai grandi valori di libertà, solidarietà, giustizia sociale, ecc. ecc. ecc…Uno sforzo  sempre “in fieri”… sempre ! così come è nella natura umana che anela sempre a migliorare,  quando si tengono a bada gli istinti peggiori.

E dal Meeting di Rimini viene anzitutto il messaggio di andare a votare, come un vero dovere di coscienza oltre che civico e costituzionalmente previsto e garantito. A Rimini, lo hanno ricordato e  lanciato in tanti; non lo ha tralasciato  lo stesso Draghi, che anzi ha voluto chiaramente sottolinearlo. E Draghi,  oltre ad invitare poi ad immunizzarsi dalle varie forme di “protezionismo”,  “isolazionismo”, “autarchia”,  “sovranismo ”, ha tenuto   quasi a precisare  che “le decisioni prese dal governo segneranno il futuro”,. E, preservando lo spirito repubblicano, ha poi  testualmente detto “Sono sicuro che di qualunque colore sarà il governo,  ce la farà a superare tutte le difficoltà”.

Un’ affermazione saggia e di qualità quest’ultima,  che si commenta da sé !   e  che perciò deve essere da tutti accolta,  con spirito veramente democratico.Ogni rappresentanza politica,  presenti  il suo programma, con chiarezza e linearità, senza evocare spauracchi del passato,   come la  paura di un  ritorno  di qualche forma  comunismo-stalinista o di fascismo-nazista.  Nessun pericolo del genere ha voluto, espressamente,  dire ed assicurare  Draghi.Chi dovesse ricorrere a diffondere spauracchi del genere o altre forme comunque camuffate di  tossicità, oltre a non favorire, anzi danneggiare,  la democrazia, probabilmente, – (data la maturità fortunatamente ormai raggiunta  da larghe fasce di elettori) –   danneggerebbe la propria causa. Proprio quella che , a suo modo (assai dannoso e sbagliato),   vorrebbe invece favorire.

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