C’è un osservatorio astronomico che dorme da anni sulle colline di Comitini. Strutture silenziose, cupole chiuse, strumenti cannibalizzati. Ma a breve, forse già entro aprile, tutto questo tornerà alla vita: e da Comitini – che da pochi mesi ha dato anche il nome a un asteroide scoperto oltre vent’anni fa – ripartirà un dialogo possibile tra l’uomo e il cielo, cuore di una possibile Sky Reserve, un’area protetta per il cielo buio, in un territorio dove l’inquinamento luminoso è diventato una delle grandi emergenze ambientali e culturali del nostro tempo. Salvare il buio per continuare a vedere le stelle, restituire il cielo alle comunità, raccontare quanto è cambiato il nostro rapporto con le stelle e perché oggi proteggerle significa difendere la ricerca, la biodiversità e il diritto alla conoscenza. Comitini diventa quindi la sede adatta “L’uomo e il cielo. Dall’antichità, alla scienza e all’inquinamento luminoso”, doppia giornata di studi parte del dossier di candidatura di Agrigento Capitale Italiana della Cultura: martedì 23 dicembre una prima tappa scientifica di alto profilo a Palazzo Bellacera; e domenica 28 dicembre un trekking con osservazione delle stelle a Lampedusa.
Promotori del battesimo dell’asteroide con il nome di Comitini, l’astrofisico Mario Di Martino, uno dei massimi esperti italiani di asteroidi e corpi minori del sistema solare; e l’astronomo agrigentino Carmelo Falco, fondatore dell’Osservatorio Astronomico della Sicilia Meridionale (Oasm) e presidente dell’Associazione Ettore Majorana, hanno riunito a Palazzo Bellacera alcuni dei più autorevoli astronomi e divulgatori scientifici italiani, molti dei quali impegnati in progetti di ricerca di livello internazionale. Un dialogo importante, una base di lancio per il recupero e la riattivazione dell’Osservatorio astronomico di Comitini che sarà intitolato proprio a Mario Di Martino. Un progetto che intreccia scienza, storia, tutela ambientale e identità, e che riporta la Sicilia al centro di un racconto che affonda le radici nell’antichità ma parla con forza al presente: dalla tradizione astronomica mediterranea a Giovanni Battista Hodierna, il Galileo siciliano, fino alla ricerca spaziale contemporanea e alle missioni dell’Agenzia Spaziale Europea.
Comitini | 23 dicembre. Dalle 16.30 Palazzo Bellacera ospiterà una sessione di studio e confronto introdotta dai saluti istituzionali di Maria Teresa Cucinotta, presidente della Fondazione Agrigento 2025, di Francesco Miccichè, sindaco di Agrigento, e di Luigi Nigrelli, sindaco di Comitini, che dall’inizio del suo mandato si sta battendo per il recupero dell’Osservatorio. Attesi Angelo Adamo, astronomo dell’Inaf e presidente di AssCulta – Astronomia Culturale, da anni impegnato nello studio del rapporto tra cielo, cultura e società; Daniele Gardiol, astronomo dell’Inaf – Osservatorio Astrofisico di Torino, referente nazionale del progetto Prisma e tra i massimi esperti in Italia di inquinamento luminoso; Giuseppina Micela, astronomica dell’Inaf – Osservatorio Astronomico di Palermo, tra le maggiori esperte di esopianeti, coinvolta nella missione Esa Ariel; Isabella Pagano, direttrice scientifica dell’Inaf e dirigente dell’Osservatorio Astronomico di Catania, impegnata nella missione Esa Plato; Mario Giuseppe Guarcello, astronomo e divulgatore scientifico dell’Osservatorio Astronomico di Palermo; Andrea Orlando, archeoastronomo e presidente dell’Istituto di Archeoastronomia siciliana, che ricostruirà il legame tra cielo, riti e architetture antiche; i rappresentanti del Centro Internazionale di ricerca astronomica Gal Hassin, Pino Mogavero e Alessandro Nastasi, punto di riferimento nel Mediterraneo per la divulgazione scientifica. Lo staff dell’Osservatorio Astronomico di Comitini (Oasm) parlerà delle prospettive di recupero e rilancio del sito.
Lampedusa | 28 dicembre. Lampedusa ospiterà una vera e propria esperienza immersiva tra escursioni naturalistiche, osservazioni astronomiche e racconti scientifici. Un laboratorio a cielo aperto, dove il cielo più meridionale d’Europa diventa strumento di conoscenza, educazione e consapevolezza ambientale.
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