Inflitti 18 anni e 7 mesi di reclusione nei confronti di Salvatore Gioacchino Sedita, il trentasettenne di Racalmuto che nel giorno di Santa Lucia di tre anni fa ha ucciso i genitori, Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, con numerosi colpi di mannaia nella loro abitazione. Lo ha disposto la Corte di assise di appello di Palermo, presieduta dal giudice Sergio Gulotta. I giudici di appello hanno ridotto, seppur lievemente, la condanna inflitta in primo grado, 23 anni di carcere.
Confermato, per il resto, l’intero dispositivo compresi i tre anni da scontare in una residenza sanitaria che accoglie gli autori di delitti efferati affetti da disturbi mentali. L’imputato, dovrà anche risarcire i familiari delle vittime. Salvatore Gioacchino Sedita ha evitato prima l’ergastolo e poi un pena maggiore di 25 anni perché riconosciuto affetto da infermità di mente tale da scemare grandemente senza però escludere la sua capacità di intendere e volere.
Così come confermato dall’esito dell’ultima perizia psichiatrica. Il 37enne ha massacrato i genitori, uccidendoli con 47 colpi di mannaia.
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