La Regione Siciliana, attraverso il Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti, ha risposto alla nota di Aica del 5 dicembre scorso, ribadendo la posizione in merito alla gestione dell’acquedotto Favara di Burgio. Il dipartimento ha chiarito che la gestione dell’acquedotto è stata affidata a Siciliacque Spa in forza della convenzione del 20 aprile 2004, stipulata con la Regione Siciliana, che riguarda “gli schemi acquedottistici sovra-provinciali della Sicilia”.
Tale affidamento, si precisa, è coerente con la natura interconnessa del sistema idrico regionale. Ancora una volta, quindi, la Regione Siciliana ribadisce con fermezza la propria posizione sulla gestione dell’acquedotto Favara di Burgio, respingendo la richiesta avanzata da Aica di trasferire l’infrastruttura all’Ati di Agrigento. La Regione, infine, ha richiamato il quadro normativo: l’acqua, sia superficiale sia sotterranea, è un bene demaniale appartenente all’intera collettività siciliana.
La tesi di Aica non può essere accolta perché l’opera è parte integrante di un sistema idrico interconnesso che interessa cinque province, cioè Agrigento, Caltanissetta, Enna, Palermo e Trapani.
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